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incertezza – Pagina 27 – DaDaMoney
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incertezza

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Salvataggi bancari un anno dopo. E’ cambiato qualcosa?

A un anno dai salvataggi delle quattro banche italiane, c’è da chiedersi cosa è cambiato e, soprattutto, quanto e chi ha pagato. Il vecchio modello di banca è sorpassato, fare la scelta giusta sarà detrminante. In studio Massimo Fracaro. https://www.bancamediolanum.it/mercati-che-fare http://www.facebook.com/BancaMediolanum https://twitter.com/BancaMediolanum https://twitter.com/MercatiCheFare
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Referendum costituzionale 2016: cosa si vota?

Referendum costituzionale: il 4 dicembre 2016 tutti i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio voto sulla modifica costituzionale proposta dal Governo Renzi, chiamata anche riforma “Renzi-Boschi”. Perché la riforma richiede un passaggio referendario? Perché il testo è stato approvato in seconda votazione con una maggioranza inferiore ai due terzi da ciascuna Camera. Quindi per approvare definitivamente […]
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Banche italiane sotto pressione, rimbalza l’Eur/Usd – WeeklyExpress di IG

http://bddy.me/2gBjRqI Banche italiane sotto pressione, rimbalza l'Eur/Usd - WeeklyExpress - 21/11/2016 Partenza di settimana contrastata sulle borse europee, con Piazza Affari che rimane la peggiore in scia ai timori sul Referendum costituzionale. Le banche guidano i cali, come accade ormai da quasi due settimane. Venerdì sono stati pubblicati gli ultimi sondaggi prima del periodo di black out che durerà sino al voto. Da quelle rilevazioni, il fronte del NO ha continuato a guadagnare consensi a scapito del fronte del SI. In proposito, la nostra opzione digitale che incorpora le aspettative dei nostri clienti sull'esito del referendum, segna ora una probabilità di vittoria del NO del 76%. Le pressioni sulle banche e sull'Italia dovrebbero proseguire anche questa settimana. Sul fronte macro, le indicazioni più interessanti arriveranno dagli Stati Uniti, dove saranno pubblicati gli ordini di beni durevoli e i dati sul mercato immobiliare. Nella seconda parte della settimana i volumi potrebbero risentire del clima festivo degli Usa, con Wall Street che rimarrà chiusa giovedì per il giorno del Ringraziamento e venerdì chiuderanno prima per il tradizionale Black Friday, che segnerà l'avvio alla corsa dei regali in vista del Natale. Sul fronte trading, il cambio Eur/Usd prova a rialzare la testa dopo il crollo avviato post elezioni statunitensi. La prima vera resistenza passa per area 1,07-1,0720, precedenti minimi di inizio anno, mentre il livello successivo passa per 1,0850, minimi di ottobre. Difficile andare oltre in questo momento e tale movimento verrebbe inquadrato come un rimbalzo in un contesto di debolezza. Il supporto di breve è collocato sui minimi di venerdì, a 1,0570, livello al di sotto del quale il cambio potrebbe cercare il terzo test a 1,0520, vero livello strategico al di sotto del quale le prospettive ribassiste si rafforzerebbero. Anche il cambio dollaro/yen dovrebbe continuare a dare seguito ai rialzi, con target verso la trend line che congiunge i massimi del 2013 con i minimi di inizio anno, ora in transito a 113. Il livello successivo passa a 116, importante resistenza oltre la quale è difficile andare al momento. Eventuali pull back potrebbero aprire a un ritorno verso 107,50, massimi estivi, e poi a 105,50, su cui il cambio potrebbe tornare a rimbalzare. Prosegue la sua marcia Wall Street, con l'S&P500 che si è portato ormai a un soffio dal nuovo record storico. Così dopo il Dow Jones, Nasdaq e Russell 2000, potrebbe essere il prossimo a rivedere i massimi storici dopo l'elezione di Trump. Il target più vicino è i 2.200 punti, livello psicologico, da cui potrebbe partire una fase di discesa verso i supporti a 2.170 punti e poi 2.150, minimo dell'ultima settimana.
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MPS sorvegliata speciale, il Dollaro non ferma la sua corsa. Il punto di IG

Video analisi di Filippo Diodovich www.ig.com In attesa delle importanti cifre macroeconomiche di domani sull'inflazione sia nella Zona Euro che negli Stati Uniti i mercati azionari sono poco mossi. Riflettori sempre puntati sul settore bancario italiano e in particolare su Banca Mps dopo la decisione dei vertici dell'istituto senese di lanciare un'opa sulle obbligazioni subordinate per 4,29 mld di euro con l'obbligo agli aderenti di reinvestire l'ammontare ricevuto nell'aumento di capitale. Agli obbligazionisti rimane quindi il dilemma se convertire i bond in azioni assumendosi il rischio equity o non convertire i bond e rischiare un possibile bail in e una conversione forzata dei bond su valori minimi. Sul fronte valutario grande forza evidenziata dal dollaro statunitense sui massimi da novembre 2015. Il cambio eurodollaro è sceso a 1,0710 importante supporto. In caso di cedimento di tali valori via libera a una ulteriore discesa verso 1,06. Possibili reazioni nel breve fino a 1,0780. Il cambio dollaro franco svizzero ha superato il limite di 1 dando forza al trend rialzista partito dai minimi di nomvebre a 0,95. Prossimi target a 1,015 e 1,025.
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Donald Trump vince le elezioni. Cosa succede ai mercati finanziari?

iCalendar  •  Google Calendar  •  Outlook  •  Outlook Online  •  Yahoo! Calendar Donald Trump vince le elezioni USA a sorpresa. Sconfitta la favorita Hillary Clinton. I primi segnali dai mercati: Borse a picco in Asia, aumento degli spread in Europa. Quali saranno le conseguenze per i nostri investimenti? Lo scopriamo oggi in diretta, dalle 12:00, […]
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Oggi si vota negli Stati Uniti, Clinton in vantaggio. Il punto di IG

Video Analisi di Filippo Diodovich www.ig.com/it Mercati poco mossi in attesa dell'esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Grande attenzione all'andamento degli indici e del dollaro nella notte italiana quando saranno pubblicati i primi exit polls sul voto. Tra l'una e le due di notte ora italiana avremo le prime indicazioni dagli Stati Chiave dell'Ohio, della Florida, del North Carolina e del New Hampshire. Questi stati potrebbe già svelare il vincitore che non sarà tuttavia annunciato almeno fino alle 5 del mattino italiane quando il conteggio dei voti sarà già a buon punto. Al momento i sondaggi danno un vantaggio alla candidata democratica Hillary Clinton tra i 2 e i 4 punti percentuali sul rivale repubblicano Donald trump. Dopo l'esperienza dei sondaggi sulla Brexit ci manteniamo cauti sul possibile esito del voto. Una vittoria della Clinton manterrebbe lo status quo e potremmo assistere un rialzo degli indici. Discorso diverso invece in caso di vittoria di Trump che potrebbe alimentare una forte volatilità sui mercati finanziari con ribassi anche sostenuti dei principali indici statunitensi. Attenzione anche al dollaro che dovrebbe evidenziare movimenti molto forti
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Cresce il risparmio, ma anche i timori sul futuro

Cresce il risparmio, ma anche i timori sul futuro. Gli italiani stanno mediamente meglio di due-tre anni fa. La ripresa appare però più contenuta delle attese, e non ha riguardato tutti. Chi sta meglio, è sempre più tranquillo. Chi è in difficoltà, non vede miglioramenti futuri. Quadro a luci ed ombre, tratteggiato da IPSOS per […]