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borse – Pagina 2 – DaDaMoney
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Piazza Affari ancora la peggiore in scia a tensioni per il Referendum. MarketUpdate di IG

Piazza Affari ancora la peggiore in scia a tensioni Referendum - MarketUpdate - 23/11/2016 Borse europee in calo questa mattina in una seduta che riserverà molti dati macro negli Usa alla vigilia del Thanksgiving day. Come consuetudine ormai nelle ultime due settimane, Piazza Affari rimane la peggiore tra le piazze finanziarie europee, con le banche che fanno ancora da capofila nelle vendite, dopo il tentativo di recupero di ieri. I timori di una possibile vittoria del NO continuano a turbare gli investitori, che vedono i maggiori rischi di un simile evento per le banche. Intesa SanPaolo rimane il termometro più attendibile per questo appuntamento. Il titolo è rimbalzato sui 2 euro e questo livello si sta dimostrando un vero e proprio supporto strategico al di sotto del quale il titolo potrebbe mettere nel mirino i minimi post Brexit. Sul fronte valutario, il dollaro congestiona in prossimità dei massimi verso le principali valute mondiali, in attesa dei dati importanti che arriveranno dagli Stati Uniti questo pomeriggio. Il cambio Eur/Usd rimane sulla soglia di 1,06 e i minimi di dicembre 2015 sono vicini. Tra i bond, le tensioni del referendum si ripercuotono stamane anche sui Titoli di Stato italiani, con lo spread Btp-Bund che si è ampliato a 190 pb, mentre quello con la Spagna è ai nuovi massimi da gennaio 2012.
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Stop Brexit, l’Alta Corte: necessario via libera del Parlamento UK. Il premier May ricorre

Stop Brexit, l’Alta Corte ferma l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. I giudici dell’Alta Corte sono stati chiari: per avviare le procedure di uscita dall’Unione, è necessario il consenso di Westminster. Theresa May, il nuovo premier pro-Brexit ha dichiarato: “Faremo rispettare il risultato del voto”. Ha inoltre programmato una telefonata con Jean-Claude Juncker, il Presidente della Commissione UE. […]
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Investire in diamanti: l’importanza del prezzo e della liquidità | BForever.net

Come si investe in diamanti? Puntata 4 del ciclo di video educativi sull'investimento nella materia prima più preziosa del mondo. http://www.bforever.net Se un risparmiatore decide di investire una parte dei suoi risparmi in diamanti, deve considerare due aspetti peculiari di questo mercato: il prezzo di acquisto e il grado di liquidabilità. Per comprendere questi aspetti è consigliabile rivolgersi ad esperti del settore in possesso delle necessarie conoscenze scientifiche e di una vasta esperienza commerciale. Il prezzo di acquisto Nel processo di acquisto, il prezzo aumenterà per ogni intermediario e commissione. I diamanti sono scambiati attraverso 28 borse diamanti, sparse in tutto il mondo connesse telematicamente: domanda e offerta determinano un valore di mercato. Più ci si allontana da questo valore, più sarà difficile una rivendita con profitto. La rivendibilità Se il prezzo d’acquisto è troppo alto, i diamanti andranno “fuori mercato” al momento della rivendita. Anche acquistare una qualità di diamanti non richiesta dal mercato, può causare problemi nel liquidare il bene al momento del bisogno. È un po’ come acquistare un’automobile: la facilità nel rivenderla, dopo qualche anno, sarà diverse se è un’utilitaria o una supercar ricca di optional esclusivi. La domanda di diamanti è legata alla domanda di gioielli che, a sua volta, è influenzata dalle scelte ed i gusti dei mercati tradizionali e dei nuovi consumatori dei paesi emergenti. Il consulente che costruirà il portafoglio in diamanti dovrà adattarlo al profilo di rischio ed all’orizzonte temporale del risparmiatore, ma dovrà anche tenere in grande considerazione le dinamiche storiche e le previsioni dei consumi per i prossimi anni. Come nel mercato finanziario esistono centinaia di migliaia di prodotti d’investimento, così nel mondo dei diamanti esistono circa 16.000 categorie qualitative, di cui ognuna possiede il proprio andamento di prezzo e il proprio grado di liquidabilità. Il risparmiatore può scegliere una categoria richiesta dal mercato oppure un diamante raramente trattato sul mercato. Quest’ultimo, sarà difficile da liquidare, ma al momento della rivendita può regalare grandi soddisfazioni, a condizione di trovare un compratore.
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Diamanti. Che cosa vuol dire “Investire in diamanti” e “diamanti da investimento”? | BForever.net

Investire in diamanti e diamanti di investimento non sono la stessa cosa. Puntata 3 del ciclo di video educativi sull'investimento nella materia prima più preziosa del mondo. http://www.bforever.net I diamanti sono, insieme all’oro, il simbolo della forza e del potere. Le differenze più grande tra le due materie è che il metallo giallo ha una una sola qualità e una quotazione ufficiale, mentre le categorie qualitative di diamanti sono oltre 16.000 ed ognuna presenta il proprio prezzo. In Italia esiste il fenomeno dei “diamanti da investimento”, venduti anche attraverso le banche italiane (attenzione: è una cosa diversa dall’“investire in diamanti”). I cosiddetti “diamanti da investimento” sono un eccezionale prodotto di marketing di alcuni operatori di mercato che, grazie ad inserzioni pubblicitarie di alcuni listini - fatti passare per quotazioni ufficiali - vendono normalissimi diamanti, di quelli venduti anche nelle gioiellerie. La clientela è indotta a credere che questi diamanti appartengano a speciali categorie certificate “investment grade”, non disponibili in commercio e che si rivalutano autonomamente ogni anno. In realtà i “diamanti da investimento” non esistono ma, ovviamente, investire in diamanti si può. Nel prossimo video vedremo come.
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Borse sotto pressione, Wall Street preda della volatilità

Borse sotto pressione, Wall Street preda della volatilità Proseguono contrastate le borse europee in scia all'incertezza sulle prossime manovre delle Banche centrali. Questa mattina un cauto ottimismo aveva dato spazio a un'apertura positiva legata alle indiscrezioni di possibili nuove misure in arrivo dalla Banca centrale giapponese la prossima settimana. L'incertezza sulla Fed e una Bce meno accomodante del previsto sembrano però aver scosso il mercato. Le vendite spaziano dall'equity al comparto dei titoli a reddito fisso, governativi in particolare. La volatilità si è impadronita anche di Wall Street, che dopo 43 sedute con variazioni comprese tra meno uno e più uno percento, ha inanellato tre sedute consecutive fuori questo range. Molti investitori si stanno riposizionando in vista dell'appuntamento Fed della prossima settimana. L'SP500 ieri è arrivato al test della media mobile a 200 giorni in area 2.120 punti, al di sotto della quale le vendite potrebbero accentuarsi. Stabile l'euro/dollaro, che contrappone alla forza del biglietto verde la chiusura di posizioni in carry trade da parte degli investitori. Tra le commodity, sfuma il rimbalzo del petrolio dopo il tonfo di ieri, legato alle indicazioni arrivate dall'Agenzia Internazionale dell’Energia secondo cui l'eccesso di offerta potrebbe durare per tutto il 2017. Ci aspettiamo una volatilità ancora sostenuta soprattutto per i dati macro che arriveranno nelle ultime sedute della settimana che aiuteranno gli operatori a ricalibrare le aspettative sulla Fed e in vista della scadenza del giorno delle 4 streghe, in cui scadranno future e opzioni su indici e azioni.
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Riflettori sui membri del FOMC, indici in calo

Video Analisi di Filippo Diodovich www.ig.com Partenza negativa per i mercati azionari sulla scia di un aumento delle attese su un prossimo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve dopo i commenti molto hawkish del presidente della FED di Boston Eric Rosengren che venerdì scorso ha allarmato sui pericoli di rinviare la decisione di incrementare il costo del denaro negli Stati Uniti. Nella giornata odierna saranno ben tre membri del FOMC a rilasciare dichiarazioni in merito all’economia USA, il governatore della FED di Atlanta Dennis Lockhart il governatore della FED di Minneapolis Neel Kashkari e il membro del Board of Governors Lael Brainard. Proprio le parole della Brainard al Chicago Council sono molto attese dalla comunità finanziaria. La Brainard da sempre considerata una “colomba” all’interno del FOMC potrebbe cambiare i toni lanciando un segnale che la FED possa rialzare i tassi già dal meeting di settembre. In settimana avremo la possibilità di valutare anche molti dati macro soprattutto l’inflazione che daranno ulteriori indizi per capire le prossime mosse della FED. Giovedì si riunirà il Consiglio Direttivo della Bank of England. Dopo il pacchetto di misure lanciato da Carney lo scorso mese, non ci aspettiamo ulteriori azioni. Da un punto di vista grafico il cambio eurodollaro mantiene inalterate le prospettive rialziste di medio-breve periodo. Possibile in caso di superamento di 1,1285 il raggiungimento dell’obiettivo a 1,1366. Discorso diverso invece in caso di cedimento del supporto dinamico rappresentato dalla trendline rialzista partita dai minimi di luglio al momento in transito a 1,1166. Opportunità di trading anche sullo sterlina/dollaro che negli ultimi 3 mesi si è mosso all’interno di un canale orizzontale. Dopo aver testato recentemente il limite superiore probabile il raggiungimento dell’estremo inferiore del trading range. Sotto 1,32 obiettivi a 1,2850. Cambio di rotta per il Germany 30 Cash. La violazione al ribasso del supporto a 10388 ha dato conferma alla figura di doppio massimo creatasi a 10780. Sotto 10320 target a 10 mila punti, proiezione dell’ampiezza della figura.