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Globalizzazione: il Good Country Index

Il Good Country Index calcola quanto ogni paese contribuisce al bene dell’umanità Si tratta di un effetto collaterale inaspettato della globalizzazione. I problemi che un tempo sarebbe rimasti locali – per dire, un credito bancario fuori di troppi soldi – ora hanno conseguenze in tutto il mondo. Ma i paesi operano in modo indipendente, come se […]

Banche, Padoan annuncia stanziamento per 20 mld

Banche, Padoan annuncia stanziamento per 20 mld Alcune banche potrebbero non farcela a raccogliere tra gli investitori privati i soldi necessari a rinforzarsi. Il preambolo del Ministro Padoan, in audizione alla Commissione Bilancio di Camera e Senato, non poteva essere più chiaro. Perciò il Governo scende in campo, con uno stanziamento da 20 miliardi, per […]

Crisi delle banche: ecco che cosa può fare il cliente

Nuove minacce in vista per le Banche, oltre allo stato di salute dei bilanci, ai crediti deteriorati, anche la rivoluzione tecnologica che impone il confronto con nuovi competitors. Al risparmiatore non rimane che adeguarsi al mondo che cambia. https://www.bancamediolanum.it/mercati-che-fare http://www.facebook.com/BancaMediolanum https://twitter.com/BancaMediolanum https://twitter.com/MercatiCheFare

Post Referendum: le reazioni dei mercati

Dopo la vittoria del “NO” al referendum costituzionale analizziamo insieme ad Alessandro Plateroti, vicedirettore de” Il Sole 24 Ore”, le prime reazioni dei mercati finanziari e del sistema bancario Italiano. https://www.bancamediolanum.it/mercati-che-fare http://www.facebook.com/BancaMediolanum https://twitter.com/BancaMediolanum https://twitter.com/MercatiCheFare

Salvataggi bancari un anno dopo. E’ cambiato qualcosa?

A un anno dai salvataggi delle quattro banche italiane, c’è da chiedersi cosa è cambiato e, soprattutto, quanto e chi ha pagato. Il vecchio modello di banca è sorpassato, fare la scelta giusta sarà detrminante. In studio Massimo Fracaro. https://www.bancamediolanum.it/mercati-che-fare http://www.facebook.com/BancaMediolanum https://twitter.com/BancaMediolanum https://twitter.com/MercatiCheFare

MiFID II, l’imperativo è farsi trovare PRONTI

Videointervista esclusiva a Ferdinando Buonaccorsi, Banca Patrimoni Sella & C

Draghi vede momenti di ripresa nell’economia dell’Eurozona

Draghi vede momenti di ripresa nell’economia dell’Eurozona. L’eurozona sta recuperando “ad una velocità da moderata a sicura, e la disoccupazione sta diminuendo”, secondo il Presidente della BCE. Il verdetto di Mario Draghi è sopraggiunto durante il dibattito sulla politica monetaria in corso all’Europarlamento a Strasburgo. Draghi ha aggiunto che la BCE rimane forte nella sua […]

Banche italiane sotto pressione, rimbalza l’Eur/Usd – WeeklyExpress di IG

http://bddy.me/2gBjRqI Banche italiane sotto pressione, rimbalza l'Eur/Usd - WeeklyExpress - 21/11/2016 Partenza di settimana contrastata sulle borse europee, con Piazza Affari che rimane la peggiore in scia ai timori sul Referendum costituzionale. Le banche guidano i cali, come accade ormai da quasi due settimane. Venerdì sono stati pubblicati gli ultimi sondaggi prima del periodo di black out che durerà sino al voto. Da quelle rilevazioni, il fronte del NO ha continuato a guadagnare consensi a scapito del fronte del SI. In proposito, la nostra opzione digitale che incorpora le aspettative dei nostri clienti sull'esito del referendum, segna ora una probabilità di vittoria del NO del 76%. Le pressioni sulle banche e sull'Italia dovrebbero proseguire anche questa settimana. Sul fronte macro, le indicazioni più interessanti arriveranno dagli Stati Uniti, dove saranno pubblicati gli ordini di beni durevoli e i dati sul mercato immobiliare. Nella seconda parte della settimana i volumi potrebbero risentire del clima festivo degli Usa, con Wall Street che rimarrà chiusa giovedì per il giorno del Ringraziamento e venerdì chiuderanno prima per il tradizionale Black Friday, che segnerà l'avvio alla corsa dei regali in vista del Natale. Sul fronte trading, il cambio Eur/Usd prova a rialzare la testa dopo il crollo avviato post elezioni statunitensi. La prima vera resistenza passa per area 1,07-1,0720, precedenti minimi di inizio anno, mentre il livello successivo passa per 1,0850, minimi di ottobre. Difficile andare oltre in questo momento e tale movimento verrebbe inquadrato come un rimbalzo in un contesto di debolezza. Il supporto di breve è collocato sui minimi di venerdì, a 1,0570, livello al di sotto del quale il cambio potrebbe cercare il terzo test a 1,0520, vero livello strategico al di sotto del quale le prospettive ribassiste si rafforzerebbero. Anche il cambio dollaro/yen dovrebbe continuare a dare seguito ai rialzi, con target verso la trend line che congiunge i massimi del 2013 con i minimi di inizio anno, ora in transito a 113. Il livello successivo passa a 116, importante resistenza oltre la quale è difficile andare al momento. Eventuali pull back potrebbero aprire a un ritorno verso 107,50, massimi estivi, e poi a 105,50, su cui il cambio potrebbe tornare a rimbalzare. Prosegue la sua marcia Wall Street, con l'S&P500 che si è portato ormai a un soffio dal nuovo record storico. Così dopo il Dow Jones, Nasdaq e Russell 2000, potrebbe essere il prossimo a rivedere i massimi storici dopo l'elezione di Trump. Il target più vicino è i 2.200 punti, livello psicologico, da cui potrebbe partire una fase di discesa verso i supporti a 2.170 punti e poi 2.150, minimo dell'ultima settimana.

MPS sorvegliata speciale, il Dollaro non ferma la sua corsa. Il punto di IG

Video analisi di Filippo Diodovich www.ig.com In attesa delle importanti cifre macroeconomiche di domani sull'inflazione sia nella Zona Euro che negli Stati Uniti i mercati azionari sono poco mossi. Riflettori sempre puntati sul settore bancario italiano e in particolare su Banca Mps dopo la decisione dei vertici dell'istituto senese di lanciare un'opa sulle obbligazioni subordinate per 4,29 mld di euro con l'obbligo agli aderenti di reinvestire l'ammontare ricevuto nell'aumento di capitale. Agli obbligazionisti rimane quindi il dilemma se convertire i bond in azioni assumendosi il rischio equity o non convertire i bond e rischiare un possibile bail in e una conversione forzata dei bond su valori minimi. Sul fronte valutario grande forza evidenziata dal dollaro statunitense sui massimi da novembre 2015. Il cambio eurodollaro è sceso a 1,0710 importante supporto. In caso di cedimento di tali valori via libera a una ulteriore discesa verso 1,06. Possibili reazioni nel breve fino a 1,0780. Il cambio dollaro franco svizzero ha superato il limite di 1 dando forza al trend rialzista partito dai minimi di nomvebre a 0,95. Prossimi target a 1,015 e 1,025.
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