Massimo Guerrieri di Q Consulenze Finanziarie analizza l’attuale situazione dei mercati. Quali rischi e quali opportunità sono presenti?
Diciamo che è di recente data l’allarme del Fondo Monetario Internazionale su una cosiddetta recessione sincronizzata. Per noi non è una novità. Cosa intendiamo per recessione sincronizzata? Abbiamo un po’ tutti i paesi, i pil dei paesi evoluti, quindi prodotto interno lordo, che è il fatturato delle nazioni, che nel 2019 è previsto in calo, e quindi questo è un po per tutti i paesi e mercati evoluti, e anche i mercati emergenti. Diciamo che, tralasciando un attimo le cause, quello che ci deve un attimo allertare e mettere sul chi va là, sono gli effetti che questa recessione sincronizzata può avere sia sull’economia reale, quindi le aziende, i posti di lavoro, ma anche poi sui nostri risparmi.
Le manovre delle banche centrali, messe in atto in questi ultimi dieci anni, cioè dal 2009, dopo la crisi del 2008, fino a oggi 2019, cioè 10 anni, sicuramente non hanno avuto l’effetto sperato o desiderato, perché se oggi dopo dieci anni siamo a parlare di recessione sincronizzata, e questo per tutti i paesi, evoluti e non, sicuramente è una cosa da rivedere. Un’altra cosa che sicuramente ci deve far pensare è il dato legato a il perché questi eccessi sui mercati finanziari, a partire dalla guerra dei dazi, la Brexit, tutte le motivazioni… e anche qui il fondo monetario internazionale ci dice come questa questa valanga di novità legata ai tassi bassi, a molto denaro immesso sui mercati, che poi non ha avuto questi questi effetti, queste speranze deluse. Sicuramente sono elementi che devono richiamare alla prudenza, ecco.
Diciamo che noi vediamo tre grossi rischi. La prima cosa ce la dice Draghi, qualche giorno fa, dove ha iniziato alla vigilia della sua dipartita dalla BCE, a parlare di rischio bolla, bolle speculative, perché sono diverse. Noi, come chi ci segue sa, è già da diversi anni che mettiamo in guardia e gli investitori, e anche i nostri colleghi, su come stiamo notando diverse bolle speculative sui mercati, e qua in particolar modo sul mercato azionario. Vediamo come poi, invece, anche sul mercato obbligazionario, come i titoli di stato non hanno più quella funzione di protezione, appunto, contro i rischi azionari, ma anche proprio come rifugio, come bene rifugio. Sappiamo che il titolo di stato è sempre stato un porto sicuro… io poi aggiungo che con questi tassi bassi si va alla ricerca sempre di rendimento, andando aumentare i rischi anche sull’obbligazionario. E poi vediamo come anche il classico conto deposito, quindi, che è sempre stato considerato privo di rischio oggi, appunto, a causa dei tassi bassi, e anche dei costi che sono in aumento, non è più così, e quindi investire il proprio risparmio mantenendo alti livelli di sicurezza, e portando a casa l’inflazione, richiede un lavoro importante e assiduo, con anche molta attenzione.
Diciamo due consigli su tutti, e oggi forse hanno valenza doppia rispetto agli anni passati. Il primo è approfittare delle varie iniziative che ci sono, di fare educazione finanziaria. Siamo nel mese di ottobre, è il mese dell’educazione finanziaria. Le iniziative in Italia sono molteplici, e quindi io invito chi ci ascolta a fare il proprio. Non possiamo pretendere che siano sempre, tra virgolette, gli altri a pensare a noi e ai nostri risparmi, ai nostri progetti, alle nostre famiglie. Quindi ognuno di noi si deve adoperare anche per colmare questo gap, che a livello con gli altri paesi europei… sappiamo che a livello europeo gli italiani sono il paese più ignorante in materia finanziaria. Il secondo è avvalersi di consulenti indipendenti. Dall’anno scorso abbiamo questo albo dei consulenti finanziari indipendenti, cioè persone che possono dare consigli senza conflitti di interessi, quindi andando a vedere tramite analisi ciò che è meglio per il cliente, in ottica proprio e di protezione e di rendimento. Quindi, approfittare di questa nuova figura e, dico io, usarla proprio per andare a verificare che i nostri risparmi non siano a rischio, cioè a fronte di bolle speculative, come dice Draghi, o crisi economiche, non vadano a subire dei cali o delle perdite.