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SRI – DaDaMoney https://www.dadamoney.com Un aggregatore di contenuti finanziari in formato video rivolto a risparmiatori, banker, promotori, consulenti finanziari e curiosi di finanza. Sun, 14 Jun 2020 21:44:10 +0000 it-IT hourly 1 https://www.dadamoney.com/wp-content/uploads/cropped-dadamoney_logo-32x32.png SRI – DaDaMoney https://www.dadamoney.com 32 32 Rinnovabili & business sostenibili: l’energia verde è più economica che mai | Reuters https://www.dadamoney.com/?p=32769 Mon, 15 Jun 2020 07:30:46 +0000 https://www.dadamoney.com/?p=32769 L’impennata dei costi delle energie rinnovabili segna un punto di svolta in una transizione globale verso un’energia a basse emissioni di carbonio, con nuovi parchi solari o eolici sempre più economici da costruire rispetto alla gestione degli impianti a carbone esistenti, secondo un nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA).

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L’impennata dei costi delle energie rinnovabili segna un punto di svolta in una transizione globale verso un’energia a basse emissioni di carbonio, con nuovi parchi solari o eolici sempre più economici da costruire rispetto alla gestione degli impianti a carbone esistenti, secondo un rapporto pubblicato di recente.

L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha detto che i prezzi interessanti delle rinnovabili rispetto alla produzione di energia da combustibili fossili potrebbero aiutare i governi ad abbracciare i recuperi economici verdi dallo shock della pandemia del coronavirus.

“Abbiamo raggiunto un importante punto di svolta nella transizione energetica”, ha detto Francesco La Camera, direttore generale di IRENA, in un comunicato.

Anche se gli scienziati dicono che il mondo ha bisogno di una transizione molto più rapida per mitigare i peggiori impatti del cambiamento climatico, il rapporto annuale dell’agenzia con sede ad Abu Dhabi mostra che l’eolico e il solare sono sempre più competitivi già solo sul prezzo.

Più della metà della capacità rinnovabile aggiunta nel 2019 ha raggiunto costi energetici inferiori rispetto alle nuove centrali a carbone più economiche, secondo il rapporto.

I risultati dell’asta suggeriscono anche che il costo medio della costruzione di nuovi impianti solari fotovoltaici (PV) e dell’energia eolica onshore ora costa meno che mantenere in funzione molte centrali a carbone esistenti, rafforzando le ragioni per l’eliminazione graduale del carbone, ha detto il rapporto.

Gli autori hanno anche calcolato che il mondo potrebbe risparmiare fino a 23 miliardi di dollari all’anno di costi del sistema energetico utilizzando l’eolico e il solare fotovoltaico onshore per sostituire i più costosi 500 gigawatt di energia a carbone, che si trovano per lo più in Cina, India, Ucraina, Polonia, Corea del Sud, Giappone, Germania e Stati Uniti.

Un tale cambiamento ridurrebbe anche le emissioni globali di anidride carbonica di circa l’equivalente del 5% delle emissioni totali di CO2 nel 2019, secondo il rapporto.

L’anno prossimo, fino a 1.200 GW di capacità di carbone esistente potrebbero rivelarsi più costosi da gestire rispetto al costo della costruzione di nuovi parchi solari fotovoltaici su scala industriale, secondo il rapporto.

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L’opportunità imperdibile di costruire un futuro economico sostenibile | Financial Times https://www.dadamoney.com/?p=32761 Fri, 12 Jun 2020 10:23:24 +0000 https://www.dadamoney.com/?p=32761 Ricostruire meglio: l’occasione imperdibile per costruire un futuro economico sostenibile. Un mondo post COVID è un mondo che sembrerà molto diverso da un mondo pre-COVID. Abbiamo visto nelle ultime settimane questa camera d’eco quasi di chiamate che dicono che dobbiamo cogliere questa opportunità, questa tragica situazione che abbiamo oggi, per ricostruire meglio, dice Christopher Kaminker, responsabile della ricerca e della strategia di investimento sostenibile presso la Lombard Odier Investment Managers.

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Quale sarebbe il titolo accattivante per la nostra chiacchierata di oggi? Ricostruire, meglio.

Un mondo post-COVID è un mondo che sembrerà molto diverso da un mondo pre-COVID. Ci sono milioni di persone senza lavoro, la crescita economica è stata distrutta – è una situazione terribile. Ma quello che abbiamo visto proprio nelle ultime settimane è questa quasi camera d’eco di chiamate. Chiamate di investitori, miliardi di dollari di beni in gestione, di aziende leader nel settore dell’energia, di aziende leader nel settore dell’energia, di aziende in tutto lo spazio, di governi, che dicono che dobbiamo cogliere questa opportunità, questa tragica situazione che abbiamo oggi, per ricostruire meglio. Una ripresa verde.

Cosa intendiamo con questo? Penso che spesso le persone confondano il concetto di spesa con quello di investimento. La spesa è importante in termini di stimolo fiscale, ma ciò di cui stiamo parlando nel clima, la transizione, è un investimento. Con l’investimento si ottiene qualcosa in cambio. E questo è ciò che la Commissione per la transizione energetica chiede: scatenare massicci investimenti in sistemi di energia rinnovabile, dare impulso alla costruzione di settore attraverso edifici verdi e infrastrutture verdi, sostenendo il settore automobilistico e perseguendo al contempo l’aria pulita.

E stiamo parlando di guadagni cumulativi derivanti dalla sola trasformazione del sistema energetico che potrebbero raggiungere quasi 100 trilioni di dollari tra il 2020 e il 2050. E questo supera di gran lunga il relativo investimento, che costa 15 trilioni di dollari.

L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili ha calcolato che nei prossimi 10 anni potrebbero essere creati più di 17 milioni di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili a livello globale. Questo raddoppierebbe essenzialmente la forza lavoro del settore.

Dobbiamo affrontarlo; alcune parti dell’economia probabilmente non torneranno. Zero netto significa trasformazione dell’industria pesante. Significa petrolchimica, significa trasporti a lunga distanza, acciaio e cemento e agricoltura. Sono settori dell’economia che sono critici per la crescita economica su cui contiamo. Sono quelli che hanno davvero bisogno di decarbonizzarsi.

Sono ottimista. E sono ottimista perché è una proposta di valore. Perché gli ingegneri sono intelligenti, perché la tecnologia delle batterie sta migliorando, perché i costi delle energie rinnovabili sono in calo, tutti i diversi di tecnologie che rendono un’infrastruttura abilitante, le reti, la trasmissione e la distribuzione, tutto questo è in fase di costruzione. E l’effetto di questo è che la transizione si è fatta strada nel settore privato. Questa è forse la migliore, se non una delle uniche opportunità, per sollevare la crescita economica, in modo significativo, in futuro.

C’è un ruolo per i responsabili politici e c’è un ruolo per il settore privato, e c’è un ruolo per la società. Questa non è scienza missilistica. Investire nel clima equivale a investire nella crescita.

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Global Environmental Opportunities: trasformare l’investimento sostenibile | Pictet AM https://www.dadamoney.com/?p=32675 Thu, 04 Jun 2020 07:56:02 +0000 https://www.dadamoney.com/?p=32675 In Pictet Asset Management riteniamo che concentrarsi sull’ambiente sia un modo intelligente di investire in azioni globali e che la performance finanziaria e l’impatto ambientale sostenibile vadano di pari passo. Il Senior Investment Manager Luciano Diana spiega la nostra strategia.

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Panoramica

Danica May Camacho è nata il 30 ottobre 2011, con un’accoglienza così calorosa che raramente si è vista in un affollato ospedale pubblico di Manila. Perché rappresentava una pietra miliare: la sua nascita ha portato la popolazione mondiale a sette miliardi. È stata al tempo stesso un’occasione di gioia e un promemoria per le sfide poste da una popolazione in aumento che compete per risorse limitate.

In meno di 30 anni, il pianeta ospiterà nove miliardi di esseri umani, gran parte dei quali probabilmente apparterrà alla classe media. Sicuramente ciò creerà una pressione ancora maggiore sull’ambiente, mettendone alla prova il punto di rottura.

Gli investitori sono sempre più sensibili a queste sfide.

Molti di loro comprendono che, in quanto custodi del capitale, svolgono un ruolo fondamentale nel porre l’economia sulla strada di una maggiore sostenibilità. Ma per diventare parte della soluzione, gli investitori devono risolvere un paradosso. Come possono diventare guardiani responsabili dell’ambiente e al contempo garantirsi rendimenti interessanti dai loro investimenti?

Crediamo che la soluzione al dilemma abbia già iniziato a delinearsi. Con governi e aziende che rispondono a crescenti pressioni pubbliche per invertire il processo di degrado ambientale, si è profilato all’orizzonte un gruppo distinto e attraente di investimenti azionari a carattere ambientale. Si tratta di società che uniscono forti credenziali ambientali a prodotti e servizi innovativi progettati per proteggere le risorse naturali del pianeta.

Queste aziende costituiscono il nucleo del nostro portafoglio Global Environmental Opportunities (GEO).

Il settore pubblico dà forma all’agenda

Attività un tempo di nicchia, l’investimento ambientale sta oggi conquistando il grande pubblico. Per diversi motivi.

Innanzitutto, negli ultimi anni i comportamenti sociali verso la salvaguardia del pianeta sono notevolmente cambiati.

Ciò è dovuto in parte al fatto che una quota sempre maggiore di popolazione ha vissuto in modo diretto i danni che il degrado ecologico può provocare. Nel 2015 l’inquinamento ha ucciso nove milioni di persone, tre volte più dell’AIDS, della tubercolosi e della malaria messe insieme. Le inondazioni e la siccità hanno condannato alla miseria assoluta altri milioni di persone. Anche i social media aiutano la formazione delle opinioni a livello mondiale. Grazie a piattaforme come Twitter e Facebook, le persone possono oggi esprimere e condividere le loro preoccupazioni sull’inquinamento e sulla sostenibilità come un tempo non era possibile.

La forza della massa popolare, a sua volta, ha portato un cambiamento delle priorità dei governi. La Cina è un incredibile esempio di questa tendenza.

Nel corso alle Olimpiadi del 2008, l’ambasciata statunitense a Pechino ha iniziato a twittare ora per ora dati sulla qualità dell’aria ottenuti dal suo rilevatore posto sul tetto. È stata la prima volta che il pubblico ha avuto accesso a dati in tempo reale sul particolato noto come PM2.5, che uccide oltre 4 milioni di persone nel mondo ogni anno. Di conseguenza, i residenti locali hanno iniziato a far sentire le loro preoccupazioni sulla qualità dell’aria, anche scendendo in strada per dar vita a enormi dimostrazioni di massa.

In risposta alla crescente insoddisfazione sociale, i vertici politici cinesi hanno presentato un rivoluzionario piano d’azione nel 2013 per affrontare la cosiddetta “Airpocalypse” con investimenti per un valore di centinaia di miliardi di dollari e una sfilza di regolamenti.

Gli investimenti della Cina nell’ambiente sono infatti cresciuti di sei volte dall’inizio degli anni 2000 (si veda grafico). E crediamo che non sia ancora arrivata la fine del boom degli investimenti per l’ambiente. Pechino ha promesso di investire in misura ancora più massiccia in scienza e tecnologia ambientali avanzate.

Un ulteriore stimolo agli investimenti sostenibili arriva dalla drastica riduzione del costo di tecnologie quali l’energia rinnovabile, il riciclo dell’acqua e le tecnologie agricole. Negli Stati Uniti l’energia eolica è attualmente meno cara di ogni altra forma di energia, dopo un calo del 40% dei costi di produzione negli ultimi dieci anni. I costi di produzione di energia solare su scala industriale sono diminuiti di oltre il 60% nello stesso periodo.

Un allineamento astrale per il settore ambientale

La combinazione di potenza delle masse, politiche dei governi ed economia ha dato vita ad un settore rigoglioso, ed estremamente investibile: i prodotti e servizi ambientali. L’iniziativa anti-inquinamento generosamente finanziata dalla Cina, ad esempio, con ogni probabilità favorirà la nascita di aziende che sviluppano tecnologie ambientali come filtri per i motori e applicazioni industriali per il controllo dell’inquinamento.

Più in generale, poiché le grandi aziende in tutto il mondo adottano pratiche aziendali sostenibili, le società quotate in borsa specializzate nello sviluppo di un’ampia gamma di tecnologie ambientali sono spuntate come funghi, mentre negli ultimi dieci anni il numero di brevetti depositati per i prodotti ambientali è più che triplicato.

I vantaggi economici e i potenziali investimenti si manifestano in diversi modi:

  • Agricoltura di precisione: Un sistema basato sulla tecnologia GPS può consentire ad un’azienda agricola di 1000 acri di risparmiare circa 13.000 dollari l’anno in costi variabili, ripagando l’investimento nel giro di un anno. Se anche solo il 10% degli agricoltori americani utilizzasse il GPS per seminare, si potrebbero risparmiare 60 milioni di litri di carburante, 1800 tonnellate di insetticidi e 1,8 milioni di litri di diserbanti l’anno.
  • Energia rinnovabile: L’utilizzo di energia rinnovabile è cresciuto rapidamente grazie al calo dei costi di produzione. Con prezzi inferiori a 0,02 dollari/chilowattora, l’energia solare sarà presto meno cara di ogni altra forma di generazione di energia basata su combustibili fossili. Il costo dell’elettricità prodotta dalle stazioni eoliche offshore, una volta una delle forme di energia pulita più costose, si prevede che scenderà del 70% nei prossimi vent’anni.
  • Città intelligenti: L’installazione di una serie di infrastrutture collegate tra loro come acqua, elettricità e rifiuti, o il rinnovo dei sistemi obsoleti dovrebbero consentire di tagliare le bollette e migliorare la gestione delle risorse. Barcellona, ad esempio, risparmia ogni anno 58 milioni di dollari grazie ad una tecnologia di gestione idrica intelligente che utilizza sensori e cloud server per monitorare l’irrigazione e i livelli dell’acqua.
  • Efficienza energetica: Investire nel trasporto pubblico elettrico, utilizzare più energia rinnovabile, aumentare l’efficienza degli edifici commerciali e migliorare la gestione dei rifiuti urbani sono tutti interventi che potrebbero ridurre i costi energetici di circa 1700 miliardi di dollari in tutto il mondo entro il 2050.
  • Controllo dell’inquinamento: La riduzione e la prevenzione dell’inquinamento potrebbero fruttare interessanti guadagni netti per l’economia. Negli Stati Uniti si stimano vantaggi per l’economia pari a 30 dollari per ogni dollaro investito nel controllo dell’inquinamento dell’aria dal 1970. Nello specifico, vediamo una robusta crescita per le aziende che sviluppano tecnologie come i filtri per i motori e le applicazioni industriali per il controllo dell’inquinamento.

Massa critica

Nel complesso riteniamo che il settore dei prodotti ambientali valga già attorno ai 2000 miliardi di dollari, e che possa crescere di circa il 6-7% l’anno.
Rilevante per gli investitori: le società che operano in questo settore dovrebbero, secondo le nostre previsioni, registrare una crescita delle vendite del 6,5% annuo, superando quella delle società contenute nell’indice azionario MSCI World di oltre 2 punti percentuali.
Un processo per attivare il potenziale degli investimenti ambientali 

Come per tutti i settori in rapido cambiamento, identificare le opportunità di investimento più promettenti non è semplicissimo.

Per questo motivo, nella costruzione del portafoglio, i gestori della nostra strategia GEO hanno messo a punto un processo che si avvale sia di un contesto scientifico, basato su regole precise, che della ricerca tradizionale che analizza singolarmente ogni società.

Il primo passo nel processo è l’identificazione delle aziende con le migliori credenziali ambientali. Sono società che non fanno uso eccessivo di materie prime, né generano quantitativi spropositati di rifiuti. Poi, all’interno di questo gruppo, ricerchiamo le aziende che si sono specializzate nello sviluppo di prodotti o servizi che mitigano i danni ambientali.

Al fine di identificare le aziende con queste caratteristiche, eseguiamo un audit ambientale che valuta l’impronta ambientale di oltre 100 sotto-settori. L’audit integra due nuovi strumenti di misura – il quadro dei confini planetari (Planetary Boundaries – PB) e la valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA).1

Il PB è un modello che definisce lo “spazio operativo sicuro” ecologico entro cui dovrebbero svolgersi le attività umane.2

Sviluppato da un team di eminenti scienziati ed economisti, il quadro PB definisce le soglie ecologiche per nove dei fenomeni ambientali più pericolosi creati dall’uomo (si veda grafico). Il modello quantifica una serie di confini, che, se infranti, metterebbero in pericolo le condizioni ambientali che sono state indispensabili per la prosperità del genere umano nel corso di migliaia di anni. Ad esempio, per far sì che la fornitura di acqua dolce del mondo rimanga stabile, il consumo totale umano di acqua dovrebbe rimanere al di sotto di 5000 – 6000 chilometri cubi l’anno. Analogamente, il PB stabilisce che, affinché le emissioni di biossido di carbonio rimangano entro livelli accettabili, la proporzione di CO2 nell’atmosfera non deve salire oltre 350 parti per milione.

La valutazione LCA è utilizzata per calcolare il consumo di risorse naturali e il volume di emissioni di rifiuti per ciascun settore che contribuisce all’economia globale. Quantifica l’impatto ambientale di un settore attraverso l’intero ciclo del prodotto, dalla “culla alla tomba”, partendo dall’estrazione della materia prima fino allo smaltimento e al riciclo.2

Nella prima fase del nostro processo, mappiamo i risultati della LCA utilizzando i valori limite definiti dal quadro PB. In questo modo possiamo identificare le società con la minore impronta ecologica.

Ecco un esempio di come funziona il processo:

  • I limiti planetari stabiliscono che lo strato d’ozono dovrebbe essere spesso 276 millimetri. Affinché il buco nell’ozono inizi a chiudersi, le emissioni totali del mondo di sostanze che riducono l’ozono dovrebbero rimanere al di sotto di 6,6 miliardi di tonnellate l’anno. A livello societario, ciò significa che la soglia per l’emissione di tali sostanze è fissata a 1,05 kg per 1 milione di dollari di ricavi l’anno. Solo le società per le quali i livelli di tutte le emissioni LCA sono nei limiti del PB possono entrare a far parte del nostro universo d’investimento.3

Un’analisi di questo genere è necessaria in quanto riteniamo che la maggior parte delle relazioni sull’ambiente che si svolgono al giorno d’oggi sia troppo limitata o troppo soggettiva. La maggior parte dei modelli di impronta ambientale si basa esclusivamente sui processi produttivi e non tiene in considerazione il più ampio impatto ambientale, ad esempio, dei fornitori o dei prodotti e servizi considerati nel loro ciclo di vita completo. Prendiamo ad esempio il settore automobilistico. Le emissioni totali di un’automobile sono quattro o cinque volte superiori a quelle derivanti dalla sola produzione. Limitarsi a misurare il livello di emissioni durante il processo produttivo è quindi insufficiente per stabilire l’impronta ecologica complessiva dei produttori automobilistici.

Una volta completato il processo LCA-PB, la seconda fase del processo riguarda un’analisi approfondita del core business di ciascuna società che è stata identificata nella fase uno. Qui il nostro obiettivo è scoprire quali aziende stanno sviluppando prodotti e servizi che fanno davvero la differenza nell’invertire il processo di degrado ambientale. A ciascuna società assegnamo un valore esclusivo di “purezza tematica”, che indica quale proporzione del valore aziendale della società (EV), dei ricavi o dell’EBITDA (margine operativo lordo) deriva dai prodotti e servizi ambientali. Affinché una società si guadagni il diritto ad essere inserita nel portafoglio, il suo valore di purezza (purity value) deve essere pari almeno al 20%.4

Questi filtri restringono il nostro universo d’investimento a circa 400 società. A questo punto ricontrolliamo che le singole società di questo universo rispondano effettivamente ai criteri definiti dal PB. E poi eseguiamo un’accurata analisi bottom-up per identificare le aziende con le migliori caratteristiche di rischio/rendimento per un portafoglio efficiente. Utilizziamo un sistema di valutazione proprietario, che prende in considerazione metriche sulla forza del modello di business, sulla qualità della gestione, sulle valutazioni e sull’impulso operativo. In questa fase viene integrata sistematicamente anche l’analisi ESG.

Ne risulta un portafoglio concentrato di circa 50 titoli, che offrono un interessante profilo rischio/rendimento e che contemporaneamente hanno un’impronta ecologica bassa, in uno spettro diversificato di settori ambientali.

Ma il nostro processo di investimento non finisce qui. Il nostro obiettivo è essere proprietari attivi delle società in cui investiamo. Per questa ragione, esercitiamo i diritti di voto attraverso una piattaforma di voto per delega e ci impegniamo con le società per garantire loro la migliore struttura di governance possibile. Riteniamo che questa forma responsabile di capitalismo non solo riduca i rischi, ma conduca anche a rendimenti del capitale sostenibili nel lungo termine.
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Il futuro sostenibile si costruisce oggi https://www.dadamoney.com/?p=22546 Wed, 03 Apr 2019 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/il-futuro-sostenibile-si-costruisce-oggi/ Con l’antropologo, Marino Niola, tratteremo il tema della sostenibilità, che pervade tutta la nostra vita e ci porta ad una riflessione profonda su come possiamo agire per salvaguardare il mondo che ci circonda. Questa riflessione abbraccia sia i nostri stili di vita sia il modo in cui investiamo.

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I motori per una crescita sostenibile https://www.dadamoney.com/?p=22531 Tue, 02 Apr 2019 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/i-motori-per-una-crescita-sostenibile/ “L’intento di standardizzare criteri e definire principi sta creando confusione, poichégli investimenti ESG esprimono la loro forza ed efficacia proprio tramite le numerose varianti e possibili combinazioni”. Su questa affermazione firmata Invesco, un dibattito dinamico ed acceso tra Kristina Hooper,Chief Global Market Strategist di Invesco e Sarah Varetto, direttore di SkyTG24 e grande esperta sul tema della sostenibilità. . Questo e molto altro ancora per animare la conferenza e fornire spunti di riflessione quanto mai attuali sul tema della crescita sostenibile

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Risparmio responsabile e inclusivo (P1) | Il Salone del Risparmio 2019 https://www.dadamoney.com/?p=22493 Tue, 19 Mar 2019 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/risparmio-responsabile-e-inclusivo-p1-il-salone-del-risparmio-2019/ Il Salone del Risparmio ha ideato 7 percorsi tematici per aiutare i visitatori a orientarsi meglio attraverso il suo fitto programma di conferenze. Scopri il percorso P1 (Risparmio responsabile e inclusivo).

L’integrazione sistematica dell’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo è diventata requisito imprescindibile per gli asset manager e gli investitori. Una valutazione inaccurata o una presentazione fuorviante dei rischi climatici o ambientali di altra natura dei prodotti finanziari possono costituire un rischio per la stabilità del mercato. La rivoluzione ESG è nei numeri: la società di consulenza gestionale McKinsey stima che circa un quarto degli asset gestiti del mondo adottano criteri di investimento sostenibili, mentre in Italia gli investimenti socialmente responsabili sono cresciuti di sette volte negli ultimi 10 anni. Ma la strada è ancora lunga: nelle relazioni sulla finanza sostenibile, membri del Parlamento e della Commissione europea hanno più volte sottolineato la necessità di fornire un quadro politico per indirizzare i mercati dei capitali e gli intermediari finanziari verso investimenti disciplinati dai valori dell’equità e della inclusione.

A livello micro, i consulenti finanziari giocano un ruolo fondamentale nel sensibilizzare i risparmiatori su questi temi, favorendo la diffusione di una cultura orientata alla finanza sostenibile. Dal cambiamento climatico ai mutamenti demografici, dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite all’energia e alla gestione efficiente delle risorse naturali, il Salone del Risparmio favorisce momenti di dibattito e formazione sui megatrend e sugli investimenti tematici e a impatto, con lo scopo di incoraggiare la consapevolezza sul tema della sostenibilità e promuovere la trasparenza e la competenza degli intermediari.

Vedi le conferenze P1 su

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Investire. La frontiera finale: la misurazione dell’impatto | Forbes https://www.dadamoney.com/?p=25892 Mon, 26 Nov 2018 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/investire-frontiera-finale-misurazione-impatto/ Investire, una nuova fase. Gli investitori chiedono sempre più una valutazione più rigorosa dell’impatto sociale delle aziende. E questa crescente pressione per la “misurazione dell’impatto” non è esclusiva delle imprese sociali. Viene percepito anche da organizzazioni non profit, fondazioni e persino governi.

L’enigmatica “misurazione dell’impatto” potrebbe essere una delle ultime frontiere dell’investimento – la luna di miele di una generazione innamorata di startup e fondi di rischio, ma che è anche profondamente consapevole di un intero mondo di problemi sociali che devono essere risolti sistematicamente.

Quelli nelle trincee della misurazione dell’impatto oggi stanno lentamente standardizzando le metriche, stabilendo convenzioni e sviluppando metodologie che potrebbero non essere ampiamente praticate negli anni a venire.

Nell’ultimo decennio, un intero settore si è formato attorno alla misurazione dell’impatto o del “ritorno sociale” del denaro speso in imprese e iniziative volte a risolvere problemi sociali urgenti. Ma ciò che Newton ha calcolato elegantemente con un’equazione in fisica (che ogni azione ha una reazione uguale e contraria), ha in gran parte eluso investitori, governi e fondazioni allo stesso modo che cercano di rintracciare e misurare l’effetto esatto dei loro investimenti sulla vita delle persone.

Come per i rendimenti finanziari, i rendimenti sociali possono essere migliorati o peggiorati da innumerevoli fattori coincidenti esterni, come un’economia fluttuante, nuove leggi o persino tecnologie sviluppate di recente. Ma, a differenza del calcolo dei rendimenti finanziari con una semplice metrica di dollari, i rendimenti sociali possono manifestarsi in una miriade di modi, dall’aumentata alfabetizzazione, ai bambini più sani, alla riduzione dell’inquinamento. In generale, ogni tipo di rendimento sociale richiede le proprie metriche per rispondere a questa domanda fondamentale: questo investimento/iniziativa a impatto sociale ha l’effetto desiderato?

“Gli inseguitori di alfa e beta che guardano semplicemente al rischio finanziario e al ritorno, lo rendono relativamente facile”, ha dichiarato Nick Fritz, direttore della misurazione dell’impatto presso il Sorenson Impact Center. “Rispondere alla domanda “Ho fatto soldi con questo investimento” è semplice. E anche se calcolare il rischio finanziario di un investimento futuro è un po’ più complicato, di solito ci sono dei cumuli di dati che possono aiutare. Con la misurazione e la stima dell’impatto, non è che stiamo partendo da zero, ma può essere un ascensore molto lento e pesante “.

Mentre misurare l’impatto oggi può essere poco pratico per alcuni – principalmente a causa della raccolta di dati, degli orizzonti temporali prolungati per affrontare i problemi sociali, i molti tipi di impatto da avere e la confusione di predire il comportamento umano – quelli nell’arena della misurazione dell’impatto guardano ad esempi passati di standardizzazione del settore per dipingere un futuro ottimista. Ad esempio, i principi contabili generalmente accettati (GAAP) sono stati inizialmente concettualizzati nell’era post-seconda guerra mondiale, ma non sono stati formalizzati fino agli anni ’90. Una volta stabiliti, gli standard ampiamente accettati hanno contribuito a un mercato finanziario caratterizzato da maggiore fiducia nei dati, maggiore trasparenza e flussi di capitale efficienti.

Nel settore della misurazione dell’impatto, diverse organizzazioni hanno affrontato la standardizzazione delle metriche per quasi un decennio. Due dei più grandi includono il Sustainable Accounting Standards Board (SASB) avviato nel 2011, e il catalogo delle metriche IRIS della Global Impact Investing Network iniziato nel 2009. Ma anche così, molti concordano sul fatto che la misurazione dell’impatto non è maturata al punto di fornire un mercato trasparente per investitori che abbandonerebbero un settore di investimento ad impatto già in rapida crescita.

Infatti, Ryan Alam, ex-Omidyar Network, una società di investimento filantropica, ha detto l’anno scorso che “le frizioni includono confusione su come allocare il capitale in un mercato opaco, un potenziale disallineamento tra aspettative finanziarie e di impatto, dibattito ideologico in corso in merito al trade-off sul ritorno, e alti costi di transazione – tutto ciò che porta a lasciare il denaro in disparte e il potenziale contraccolpo sul mercato”.

Matthew Weatherley-White, co-fondatore e amministratore delegato della società di consulenza sugli investimenti The Caprock Group, ha riassunto il sentimento in un’intervista del 2017: “Finché non avremo un sistema rigoroso e completo che armonizza tutto ciò che ha impatto sui dati raccolti in un modo che consenta di fare misurazioni efficaci, penso che sentiremo sempre che ci sono buchi nel sistema”.

Tuttavia, le grandi filantropie come la Rete Omidyar, la Fondazione Rockefeller e la Fondazione Ford, rimangono impegnate a misurare l’impatto del loro capitale. In un rapporto del 2016, la Fondazione Rockefeller ha invitato gli investitori a guidare l’accusa: “La ‘prossima generazione’ di misurazione dell’impatto e valutazione deve derivare da un impegno dell’impatto degli investitori per rafforzare le prove per i loro rendimenti sociali …”.

E quella “prossima generazione” della misurazione dell’impatto potrebbe essere solo parallela alla “prossima generazione” degli investitori ad impatto. A parte l’ardente desiderio dei giovani di cambiare il mondo, il settore in qualche modo nascente e la definizione dell’impatto poco concordata forniscono un terreno fertile su cui lasciare un segno indelebile.

“Il percorso per sbloccare più capitale per risolvere i problemi sociali del mondo per le generazioni a venire si baserà sull’ultimo decennio di duro lavoro nella misurazione dell’impatto”, ha affermato Fritz. “Ma c’è ancora molto lavoro da fare”.

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ESG. Report di Impatto 2018 | Etica Sgr https://www.dadamoney.com/?p=25833 Mon, 12 Nov 2018 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/investimenti-responsabili-report-di-impatto-2018/ Report di Impatto 2018 di Etica Sgr: hanno pubblicato il documento che presenta i risultati dell’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG), della loro selezione e del loro engagement rispetto al mercato.

Qual è l’obiettivo del Report di Impatto 2018?

Credono che il Report di Impatto 2018 sia un’iniziativa rilevante in termini di trasparenza per i loro clienti e collocatori. Questo documento misura concretamente l’impatto dell’attività di selezione dei titoli e dell’attività di engagement che viene realizzato con le aziende in cui investono i loro fondi, nello specifico del dialogo. Tutte le analisi sono effettuate prendendo in considerazione gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Che cosa sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Nel 2015 i leader di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 costituita da 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs). Questi obiettivi globali mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici e a perseguire lo sviluppo sociale ed economico. Tutti sono chiamati a impegnarsi concretamente per raggiungere questi obiettivi entro il 2030. Etica Sgr fa la sua parte.

SDGs
SDGs

Il Report di Impatto 2018

Molti sono i risultati raggiunti da Etica Sgr.

Highlights
Highlights

Perché calcolano l’impatto?

Perché hanno a cuore lo sviluppo sostenibile del Pianeta. In Etica Sgr credono che investire responsabilmente sia una necessità, non un’opzione. Sono convinti che gli investimenti sostenibili e responsabili (SRI) rappresentino un fondamentale driver per il Pianeta di domani.

Etica Sgr pioniera negli investimenti sostenibili e responsabili

Gli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale del numero di fondi sostenibili e responsabili (SRI). In questo contesto Etica Sgr segna una netta differenza, grazie alla sua esperienza quasi ventennale. Fin dalla sua costituzione, infatti, la società ha scelto esclusivamente questo approccio, ritenendolo un importante strumento per la creazione di valore finanziario, in termini di rendimento aggiustato per il rischio, e per la creazione di valore extra finanziario, in termini di benefici per l’ambiente e la società.

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Banche. Un sistema bancario responsabile: fare profitti con uno scopo | Financial Times https://www.dadamoney.com/?p=25813 Wed, 07 Nov 2018 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/banche-sistema-bancario-responsabile/ Le banche forniscono i due terzi delle finanze mondiali, e sono fondamentali per finanziare la crescita verde e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Questo è adesso più importante che mai – gli investimenti globali nelle energie rinnovabili sono diminuiti lo scorso anno, mentre i combustibili fossili hanno aumentato la loro quota di investimenti per l’approvvigionamento energetico per la prima volta dal 2014.

L’ONU stima che ogni anno fino al 2030 siano necessari fino a 7 trilioni di dollari di investimenti per raggiungere i propri obiettivi di sviluppo sostenibile. Questo è più di un terzo del valore annuale dell’intera economia degli Stati Uniti, la più grande del mondo. Sei dei sette miliardi di dollari richiesti dipendono dal settore privato, e dato che i due terzi delle finanze mondiali sono forniti dalle banche, sono fondamentali per il successo e l’attuazione degli obiettivi e per la futura crescita sostenibile.

Le banche possono svolgere un ruolo importante nell’aiutare a promuovere lo sviluppo sostenibile, affrontare il cambiamento climatico, nonché la sfida della crescita della popolazione, il suo finanziamento di una crescita verde, ma anche lo sviluppo sostenibile, contribuendo a garantire benefici e crescita all’economia circolare. Finanziando le istituzioni possono utilizzare il potere dei mercati dei capitali, degli investimenti, per favorire, incoraggiare e sostenere gli investimenti verdi

Il mondo deve aumentare la spesa per l’energia verde di 1 trilione di dollari l’anno per limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Celsius, ma l’Agenzia internazionale per l’energia avverte che gli investimenti globali in energie rinnovabili sono diminuiti lo scorso anno, mentre i combustibili fossili sono aumentati per la prima volta dal 2014.

Affrontare questa sfida richiede innovazione, collaborazione e finanza. Tutte le istituzioni finanziarie hanno la responsabilità di aiutare le aziende a fare la transizione verso l’economia verde. C’è anche un crescente interesse da parte della generazione millenaria a investire i propri risparmi in un modo responsabile e sostenibile mentre guardiamo al futuro, e altrettanto importante è l’impatto che la tecnologia digitale sta avendo sui clienti. Dà loro più potere e più scelta che mai. Sta dando loro la possibilità di difendere o criticare le imprese come mai prima d’ora.

Questo insieme significa che dobbiamo agire in modo più responsabile, giorno dopo giorno. Va anche nel modo in cui i nostri investitori guardano all’investimento responsabile. Stanno cercando aziende che offrono rendimenti sostenibili in modo sostenibile. 28 principali banche di cinque continenti, che rappresentano più di 17 trilioni di dollari in attività, hanno aderito all’iniziativa di finanziamento ambientale delle Nazioni Unite per stabilire gli standard per un comportamento responsabile nel settore.

Dobbiamo assolutamente collaborare, lavorare insieme per affrontare questa sfida. Il profitto con scopo è la chiave per l’agenda di responsabilità. Le operazioni giorno per giorno verso l’individuo e i benefici per la società nel suo insieme: questa è l’agenda bancaria responsabile.

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