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Che cos’è il rating? E’ un giudizio che viene emesso da società specializzate internazionali, ed è praticamente una valutazione.
Queste agenzie possono valutare la solidità di uno stato, oppure quella di una società, oppure un aspetto particolare, per esempio quelle obbligazioni emesse in quel determinato periodo.
Naturalmente, tutti temono i giudizi, soprattutto se negativi, di queste agenzie, perché possono scatenare eventi imprevedibili.
Facciamo un esempio. Una società che riceve un giudizio negativo troverà poi molte difficoltà a farsi finanziare dalle banche, perché le banche daranno importanza ai numeri che hanno letto in queste relazioni, e quindi avranno molti problemi per finanziare la società.
Naturalmente questi giudizi vengono emessi periodicamente, per cui si può passare da un giudizio negativo a uno meno negativo, poi addirittura a uno positivo.
Insomma, come nella vita, i voti bassi non portano mai da nessuna parte.
]]>Black: Dunque… ogni volta che apro il rapporto di un analista di Morningstar su un titolo, vedo delle stelle, il Morningstar Star Rating. Cosa mi dice questo?
Morozov: Beh, lo Star Rating, specialmente per gli utenti della ricerca Morningstar, specialmente per la ricerca sui fondi, quando vedono lo Star Rating, assumono immediatamente, beh, questa è l’opinione degli analisti dei fondi Morningstar sulla performance precedente dei fondi. Per il rating azionario, le stelle sono in realtà un indicatore di ciò che i nostri analisti pensano in termini di quanto sia attraente il titolo come investimento in questo momento. Quindi, pensate allo Star Ratings come all’equivalente di alcuni rating di acquisto/vendita di alcuni di quei tradizionali fornitori di ricerca. Quindi, si va da 5-Stelle, che sono le azioni più sottovalutate, a 1-Stelle, che sono le azioni che sono materialmente sopravvalutate rispetto alla nostra stima del fair value.
Black: Quindi, tutto questo è incentrato su dove le azioni sono scambiate oggi rispetto alla stima del fair value, che è quello che si pensa che valgano.
Morozov: Giusto. Questo è esattamente ciò che è. Forse un piccolo elemento, una piccola ruga sta nel fatto che c’è anche il, come lo chiamiamo noi, un rating di incertezza. Quindi, qualcosa che è più comunemente noto come forse un rating di rischio di un’azienda – quanto è probabile che questi guadagni siano molto volatili nei prossimi 5 o 10 anni o flussi di cassa liberi, nel nostro caso. Quindi, pensate a uno Star Rating come se prendessimo il valore intrinseco, quello che pensiamo che l’azienda valga la stima del fair value rispetto al prezzo delle azioni, e poi rettificato per questo rating di rischio di un’azienda. Ed è così che si arriva alla fine a questi Star Rating.
Quindi, se sei un investitore e apri un report aziendale Morningstar, e dici, beh, Morningstar pensa che sia un 5-Star bloccato lì da tempo, cosa dovrei fare allora? Beh, questo significa molto probabilmente che, data l’incertezza di questo business, il profilo di incertezza di questo business, Morningstar pensa che sia una delle opportunità di investimento più interessanti al momento. Per contro, si prende un’azione 1-Star, per esempio, Tesla…
Black: …che forse stai pagando troppo.
Morozov: Sì, potresti pagare troppo. Voglio dire, Tesla è senza dubbio al centro delle notizie in questo momento e il prezzo delle azioni è molto, molto, molto alto. Ma 1-Star indica che i nostri analisti pensano che sia molto sopravvalutato.
Black: Allora, cosa ci vuole per far muovere una Star Rating? Qualcosa passerà mai da 5 a 1 o è molto più graduale?
Morozov: Giusto. Beh, ci sono un paio di fattori che potrebbero far sì che un Star Rating cambi, diciamo, da 5-Stelle a 4-Stelle. Uno, se i nostri analisti hanno effettivamente cambiato la stima del fair value – e ci sono un paio di ragioni per cui gli analisti potrebbero cambiare la loro stima del fair value. Per esempio, se pensano che l’azienda stia performando meglio di quanto si aspettassero o peggio di quanto si aspettassero. Forse gli analisti decidono di modificare il rating del MOAT di un’azienda. Quindi, il rating economico del MOAT riguarda la nostra valutazione del vantaggio competitivo dell’azienda. E diciamo che ci sono alcuni sviluppi del settore, alcune perturbazioni massicce che i nostri analisti dicono, sapete cosa, il rating del MOAT economico, o il vantaggio competitivo, non è così forte come pensavamo che fosse. E dato che il rating del MOAT economico in realtà confluisce in modo specifico e implicito nelle nostre stime del fair value, anche questo potrebbe comportare una modifica della stima del fair value. Questo è uno dei motivi.
La seconda ragione, ed è la ragione che probabilmente è più comune, è che il prezzo del titolo si muove effettivamente. Quindi, quello che i nostri analisti cercano di dire agli investitori è che questa particolare società vale X, e più ampio è lo sconto, maggiore è lo Star Rating. Quindi, quando il prezzo delle azioni inizia a muoversi verso la nostra stima del valore equo, che è ottimo se sei un investitore, lo Star Rating inizia a ridursi. Quindi, passa da 5-Stelle a forse 3-Stelle nel tempo e forse anche 1-Stella se supera di molto la nostra stima del fair value. Quindi, se sei un investitore, vuoi davvero vedere questo sviluppo, supponendo che sia per le ragioni che lo stock sta apprezzando piuttosto che per la stima del fair value.
Black: E che mi dice del rating a 3 stelle, proprio nel mezzo? Quindi, è abbastanza chiaro cosa mi direbbero 1 e 5 come investitore, ma cosa mi dice 3?
Morozov: Beh, il modo in cui funziona il nostro Star Rating è che diciamo che un titolo a 3 stelle è, direi, considerato abbastanza valutato. Non stiamo dicendo che un investitore non dovrebbe guardare quei titoli. Quello che stiamo dicendo, tuttavia, è che il titolo probabilmente tornerà da qualche parte in linea con quello che il mercato dovrebbe restituire nel tempo. Quindi, un titolo a 3 stelle potrebbe comunque essere un buon investimento a seconda del rendimento richiesto, ma non lo considererei un prezzo molto attraente. Quindi, forse equivalente a un “tenere”, come suggerimento, se volete.
]]>La metodologia di Morningstar per valutare un titolo azionario si basa sull’analisi dei fondamentali dell’azienda e del contesto competitivo. Tre le componenti su cui si basa lo Stock Rating: il prezzo di mercato dell’azione, il fair value stimato dagli analisti, che indica quanto vale al momento l’azienda in base alle previsioni sulla liquidità che sarà in grado di generare nei prossimi dieci anni, e il grado di incertezza sulla stima del fair value. Un rating di 4 o 5 stelle segnala una buona idea di investimento, 3 stelle raccomanda un atteggiamento prudente, mentre una valutazione di una o 2 stelle indica che la stock è sopravvalutata dal mercato.
]]>A scuola, gli insegnanti hanno valutato, e valutano, i nostri progressi ogni giorno, buoni o cattivi che essi siano. Al liceo ed all’università, poi, i voti assumono una valutazione ancora più importante. I voti esprimono le nostre potenzialità, i nostri punti di forza, e le nostre debolezze.
Anche noi, però, valutiamo. Durante i mondiali, siamo tutti allenatori della Nazionale… Ma, come cittadini e consumatori, non siamo valutati solo come persone. Sono valutate anche le nostre case, le nostre città, lo Stato in cui viviamo.
Una valutazione molto importante è quella che riguarda la capacità restituire un prestito. Infatti, chi presta del denaro a qualcuno cercherà di capire, attraverso le informazioni che ha a disposizione, che possibilità ha di riaverlo indietro, alla data di scadenza, valutando il comportamento passato e futuro del debitore.
Anche questa valutazione si misura in lettere e si esprime, come a scuola, in una scala di voto. Questo giudizio sintetico è il rating.
Se un debitore ha sempre pagato il suo debito in tempo, gli verrà assegnata una tripla A; se le sue possibilità di ripagare si riducono, il rating scende. Quando e se sgarrasse anche solo una volta, potrebbe ritrovarsi con una tripla C.
Se il rating del nostro paese è alto, lo Stato troverà investitori disposti a prestargli denaro più facilmente. Al contrario, se gli altri giudicano il paese rischioso, lo spread salirà, ed il debito costerà di più di quello emesso dal paese meno rischioso.
Nella maggior parte dei casi sono tre grandi agenzie: Moody’s , Standard & Poor’s, e Fitch. Esse raccolgono ed elaborano tutte le informazioni disponibili, siano dati numerici od opinioni. Nel caso il debitore sia un paese, valutano se ci sia un buon equilibrio tra entrate ed uscite, il suo sistema fiscale, il suo sistema pensionistico. Più il paese è forte, e dimostra di avere un buon equilibrio anche nel futuro (quando dovrà restituire il debito), più il suo rating sarà alto.
Il rating, quindi, è un giudizio sintetico, una certificazione dell’affidabilità del debitore. Sebbene qualche volta si sia rivelato non preciso, è un’informazione molto importante per fare scelte di investimento in maniera consapevole.
]]>Su lo spread, su il prezzo dei credit default swap, cioè i derivati che funzionano come polizze assicurative contro l’insolvenza; da ultimo i BTP decennali, considerati più insicuri dei titoli indonesiani. La situazione politica italiana preoccupa i mercati. Torna lo spettro della speculazione e delle agenzie di rating; cosa ne pensa l’amministratore delegato della maggiore società di family office italiana, Andrea Caraceni di CFO SIM?
“Le agenzie di rating vedono nel nuovo governo italiano un grosso pericolo perché non sanno bene se è un governo di destra, di sinistra, liberal… insomma, che tipo di governo sia. Purtroppo abbiamo il peso di un debito pubblico elevato e di politiche di bilancio che non vengono apprezzate dai nostri partner e che non fanno azione di stimolo, purtroppo, dell’economia”.
“Perché a livello internazionale non riusciamo, e si vede ogni giorno in sede europea e mondiale, ad avere il peso specifico che dovremmo avere come sesta, settima economia al mondo. Volendo essere più cattivi: i nostri partner europei hanno interesse ad avere un’Italia debole. Così una Germania può essere sempre più leader in Europa, e ad una Francia è permesso di non avere sempre il faro puntato addosso visto che ha un’economia debole, a mio parere più dell’Italia”.
“Io sinceramente non lo temo più perché ho la convinzione che l’Europa abbia superato dei momenti di crisi drammatici. La crisi della Grecia, che è stato il primo momento in cui un Paese poteva fare bancarotta, e un secondo momento drammatico nel 2011 quando molti Paesi sono entrati in crisi; Cipro, Irlanda, Portogallo e anche noi. Lì c’era il pericolo che tutto si disgregasse; ma oggi tutti gli Stati si rendono conto che non conviene più a nessuno disfare l’Europa”.
]]>Un downgrade della Cina da parte di Moody’s non accadeva da decenni. A fronte di questo, è lecito attendersi un avvitamento della situazione finanziaria cinese? Diciamo che le agenzie di rating negli ultimi anni hanno fallito nell’anticipare dinamiche non note agli investitori. Sappiamo che la Cina, in questo momento, ha degli squilibri molto rilevanti. Uno di questi è rappresentato da un indebitamento elevato, specialmente nel settore privato. Non c’è molta informazione nel sapere che secondo Moody’s l’eccessivo debito cinese può rappresentare un problema di medio-lungo termine.
Dall’altra parte va però tenuto di conto un’altra cosa. Il debito cinese è prevalentemente collocato nelle aziende; le famiglie sono risparmiatori netti, tra i più attivi al mondo. La ragione del debito nel settore corporate è prevalentemente legata alla spinta che i policymakers cinesi hanno dato sugli investimenti per sostenere la crescita. L’altra faccia dello squilibrio e dell’indebitamento è l’elevata incidenza degli investimenti sul PIL. Questi rappresentano circa il 50% del medesimo.
Quello che è veramente importante per capire se a breve vi è un rischio di chiusura dell’accesso al credito delle aziende cinesi è capire chi presta a quest’ultime. Non sono sicuramente i mercati internazionali, ma sono prevalentemente le banche cinesi. Queste ultime si finanziano prevalentemente con i depositi. Quindi è tutto un debito domestico, denominato in valuta propria. E’ molto improbabile che si possa verificare una crisi finanziaria come quella del 2008 proprio per questo motivo di situazione interna. Le famiglie, infatti, si sentono sicure che i loro depositi siano implicitamente garantiti dallo stato cinese.
In definitiva, non è una bella notizia in generale questo downgrade, ma non è neanche drammatica.
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