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povertà – DaDaMoney https://www.dadamoney.com Un aggregatore di contenuti finanziari in formato video rivolto a risparmiatori, banker, promotori, consulenti finanziari e curiosi di finanza. Mon, 24 Feb 2020 08:55:00 +0000 it-IT hourly 1 https://www.dadamoney.com/wp-content/uploads/cropped-dadamoney_logo-32x32.png povertà – DaDaMoney https://www.dadamoney.com 32 32 3 modi per aiutare le persone in povertà estrema | Big Think https://www.dadamoney.com/?p=31562 Mon, 24 Feb 2020 08:54:59 +0000 https://www.dadamoney.com/?p=31562 Ampiamente descritto come uno dei filosofi viventi più influenti, Peter Singer fornisce modi concreti e semplici per combattere la povertà.

Si può avere un grande impatto donando a organizzazioni come la Fondazione Seva o la Fondazione Fred Hollows, che eseguono interventi di cataratta; la Fondazione Fistula, che corregge le complicazioni potenzialmente rovinose che si verificano durante il parto; e la Village Enterprise, che promuove e finanzia l’imprenditoria nei piccoli villaggi.

Peter Singer è il professore di Bioetica Ira W. DeCamp alla Princeton University nel Centro Universitario per i Valori Umani e professore laureato all’Università di Melbourne, nella Scuola di Studi Storici e Filosofici. È ampiamente considerato uno dei filosofi viventi più influenti al mondo. Il suo ultimo libro è The Life You Can Save: How to do your part to end world poverty.

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Ci sono molti modi diversi di aiutare le persone in condizioni di estrema povertà. Ci sono organizzazioni affidabili. Potete trovarle online. Sono state sottoposte a verifiche e valutazioni indipendenti. Useranno il vostro denaro molto bene, a costi molto contenuti e salveranno delle vite.

Un modo per farlo è quello di fornire la chirurgia della cataratta alle persone che hanno la cataratta. Qui, negli Stati Uniti, molte persone sviluppano la cataratta man mano che invecchiano. Penso che probabilmente tra non molto dovrò farmi rimuovere la mia cataratta. Ma questo non è un problema per me. È coperto da un’assicurazione sanitaria. E se le persone sono davvero povere, negli Stati Uniti, non hanno l’assicurazione sanitaria, allora Medicaid o Medicare lo faranno per loro. Ma, in molti Paesi poveri, non se lo possono permettere. Quindi, se sviluppano la cataratta, anche se è abbastanza semplice rimuoverla, perderanno lentamente la vista e rimarranno ciechi per il resto della loro vita. Ci sono organizzazioni come la Fred Hollows Foundation e Seva, che useranno la vostra donazione per fare operazioni di cataratta nei paesi poveri. E spesso hanno addestrato persone, medici locali, a farle, come il dottor Ruit che ha eseguito centinaia di migliaia di operazioni. Questo è un esempio di come potete aiutare.

Un altro esempio è la riparazione di una condizione chiamata fistola ostetrica. Quindi, come suggerisce il nome, è una cosa che accade durante il parto, di solito per le ragazze che hanno figli prima che il loro corpo sia davvero maturo, o forse sono malnutrite e quindi, in ogni caso, non sono molto forti. E, oltre a questo, non hanno alcuna assistenza medica durante il parto perché vivono in qualche villaggio in una zona rurale dove non hanno cure mediche. Quindi, di tanto in tanto, qualcosa andrà storto con il parto. Il bambino sarà ostacolato nel processo di nascita e non sarà in grado di uscire, di nascere. Quindi, si contorce e scalcia per un tempo così lungo che il bambino fa un buco nell’utero che arriva, a volte, alla vescica, a volte all’intestino, a volte ad entrambi. Poi, supponendo che alla fine il bambino nasca e che la donna sopravviva, è incontinente o di urina o di feci o forse di entrambe. Ora, in queste condizioni nelle zone rurali con scarsa igiene, non c’è modo che possa mantenersi pulita, quindi è molto probabile che il marito si sbarazzi di lei, in pratica, o la butti fuori, e lei possa tornare dalla sua famiglia. Ma la famiglia non è in grado di gestire una persona che puzza e non riesce a rimanere pulita, quindi potrebbe costruirle una piccola capanna da qualche parte lontano dalla casa di famiglia. In sostanza, sarà un’emarginata per il resto della sua vita e, come dico spesso, si tratta di donne molto giovani. Ma questa fistola, questo buco, può essere riparato. Può essere riparato a un prezzo relativamente basso, forse 750 dollari. Quindi si può donare alla Fondazione Fistula. Possono usare i soldi per eseguire l’intervento. In sostanza, si dona, diciamo a una ragazza di 18 anni, la sua vita, che altrimenti sarebbe rovinata, e lei può tornare ad avere una vita normale. Questa è un’altra cosa che è chiaramente un’ottima cosa da fare.

Un altro esempio che, forse, in un certo senso, va più alle radici della povertà. C’è un’organizzazione, chiamata Village Enterprise, che aiuta le persone nei villaggi a sviluppare piccole imprese, le piccole imprese stesse. Ed è stato dimostrato che ciò di cui si ha bisogno per avere successo in questo è una combinazione di cose. Bisogna dare loro qualche risorsa che non hanno. Forse si tratta di un po’ di denaro, in modo che possano comprare un piccolo scooter a motore, o qualcosa del genere, e farci qualcosa. O forse si tratta di polli, in modo che possano produrre uova, e vendere le uova, o una bancarella del mercato. Poi bisogna dar loro un po’ di formazione su come gestire il tipo di business che hanno deciso di gestire. E bisogna anche riunirsi con altre persone del villaggio – di solito sono le donne – per formare una sorta di gruppo di supporto. Un gruppo di sostegno in cui parlano tra loro dei loro problemi, ma anche, se stanno facendo soldi, mettono insieme i loro risparmi e, se qualcuno ha bisogno di un po’ di aiuto, può ottenere un prestito per superare un periodo difficile. Quindi, la Village Enterprise fa tutte queste cose, ed è stato dimostrato attraverso prove di controllo molto accurate che questo aiuta la gente ad uscire dalla povertà e dà impulso anche al villaggio, perché c’è più commercio in quel villaggio. Quindi, è un modo efficace per aiutare le persone che altrimenti non avrebbero l’opportunità di uscire dalla povertà a fare esattamente questo.

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Premio Nobel per l’economia 2019 assegnato a Duflo, Kremer e Banerjee | Euronews https://www.dadamoney.com/?p=26542 Mon, 14 Oct 2019 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/premio-nobel-per-leconomia-2019-assegnato-a-duflo-kremer-e-banerjee-euronews/ L’Accademia reale svedese delle Scienze ha insignito del Premio Nobel i tre economisti per l’approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale.

L’Accademia reale svedese delle Scienze assegna il premio Nobel per l’economia congiuntamente ad Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremerper l’approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale.

“L’Accademia reale svedese delle Scienze – dice il Segretario dell’ente, GORAN K. HANSSON – ha deciso oggi di assegnare il premio in scienze economiche in memoria di Alfred Nobel per il 2019 a Banerjee, Duflo e Kremer per la lotta alla povertà, suddividendo il problema in questioni più piccole e gestibili, come gli interventi per migliorare la salute dei bambini“.

La ricerca condotta dai tre economisti, rispettivamente di nazionalità indiana, transalpina e statunitense, in soli due decenni ha trasformato l’economia dello sviluppo”, si legge nel comunicato ufficiale. Banerjee e Duflo, marito e moglie, sono entrambi professori al Massachussetts Institute of Technology, mentre Kremer insegna all’Università di Harvard.

I tre vincitori del Nobel per l’Economia 2019, si legge inoltre nella motivazione, “Hanno introdotto un nuovo approccio per ottenere risposte affidabili sui modi migliori per combattere la povertà globale”, per esempio, “suddividere questo problema in questioni più piccole e più gestibili, come ad esempio gli interventi più efficaci per migliorare la salute dei bambini”. A metà degli anni ’90, il lavoro di Kremer “Ha dimostrato quanto possa essere efficace un approccio sperimentale, usando test sul campo per mettere alla prova una serie di interventi che avrebbero potuto migliorare i risultati scolastici nel Kenya occidentale”; d’altra parte Banerjee e Duflo – spesso in collaborazione con lo stesso Kremer – “Hanno condotto studi simili su altre questioni e in altri paesi, tra cui l’India. I loro metodi di ricerca sperimentale ora sono centrali negli studi economici sullo sviluppo”.

Il Nobel per l’Economia, istituito dalla Banca Centrale Svedese nel 1968, è considerato a tutti gli effetti parte dei riconoscimenti assegnati annualmente dalla Fondazione e conferito in memoria del fondatore Alfred Nobel, sebbene non ideato dallo stesso. Il premio, del valore di 9 milioni di corone – circa 915 mila dollari – è stato attribuito per la seconda volta ad una donna, Esther Duflo.

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Disuguaglianza. 26 super-ricchi possiedono la ricchezza di metà dei poveri del pianeta https://www.dadamoney.com/?p=22380 Sun, 20 Jan 2019 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/disuguaglianza-possiedono-ricchezza-meta-poveri-pianeta/ Si allarga la forbice tra ricchi e poveri nel pianeta: fino al 2017 i ricconi erano 43. Cresce la disuguaglianza. Cresciuti del 12% nel 2018 i redditi dei paperoni, a fronte di un calo dell’11% delle ricchezze dei più poveri. Il rapporto annuale dell’ONG britannica Oxfam punta il dito contro le politiche fiscali dei governi.

  • La ricchezza dei miliardari del pianeta è cresciuta di 900 miliardi di dollari nel 2018 (2,5 miliardi al giorno). Sono in 26 a possedere la ricchezza della metà piu’ povera del pianeta (3.8 miliardi di persone)
  • Solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco proviene da imposte sul patrimonio. In alcuni Paesi il 10% piu’ povero della popolazione paga in proporzione tasse piu’ alte del 10% piu’ ricco
  • Oggi 262 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione. In Kenya, una bambina ha una possibilità su 250 di accedere alla scuola di secondo grado
  • Ogni giorno 10 mila persone muoiono per mancanza di cure adeguate e sostenibili. L’aspettativa di vità in un quartiere benestante di San Paolo, in Brasile, è di 79 anni, mentre è di soli 54 se ci sposta in un quartiere piu’ povero
  • Gli uomini guadagnano il 50% in piu’ delle donne e guidano l’86% delle aziende. Il lavoro di cura domestica delle donne vale 10 trilioni di dollari l’anno, 43 volte il fatturato di Apple

Oggi nel mondo 26 super ricchi possiedono da soli la ricchezza di 3 miliardi e 800 milioni di poveri. La fotografia scattata dalla Ong britannica Oxfam alla vigilia del Forum finanziario di Davos, è ogni anno piu’ impietosa e individua un trend in costante crescita. Solo l’anno scorso ad accumulare tutte quelle ricchezze erano in 43.

Secondo i dati dell’Ong i bambini esclusi dall’istruzione nel mondo sono 262 milioni, mentre ogni giorno 10 mila persone muoiono per mancanza di cure adeguate. Basterebbe una tassazione dello 0,5% sulle ricchezze dell’1% dei paperoni del pianeta per strappare dalla poverta estrema 117 milioni di persone, ma le politiche fiscali dei governi sembrano andare nella direzione opposta.

Al Forum finanziario di Davos, anche quest’anno i convitati di pietra si chiamano, dunque, redistribuzione della ricchezza e povertà estrema. Se è vero che l’uomo piu’ ricco del pianeta, quel Jeff Bezos proprietario del colosso Amazon, guadagna da solo ogni anno 112 miliardi di euro e che l’1% di questa enorme cifra basterebbe a soddisfare il fabbisogno sanitario di 105 milioni di cittadini eritrei, ad esempio.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Allarma anche la situazione italiana, alle prese con la prossima introduzione di misure come il reddito di cittadinanza. Nel 2018 la forbice tra italiani ricchi e poveri si è allaragata di molto: il 20% più ricco detiene il 72% della ricchezza nazionale contro il 66% di un anno prima, mentre il 60% più povero deve accontentarsi del 12,4%, ancora meno del 14,8% di 12 mesi fa.

POLITICHE FISCALI INSUFFICIENTI

La concentrazione sempre maggiore di una quota enorme della ricchezza globale nelle mani dell’1% piu’ ricco del pianeta è in crescita dal 2011, mentre cala il tasso annuale di riduzione della povertà estrema: se tra 1990 e il 2013 il numero delle persone che vivono con 1 dollaro e 90 centesimi al giorno era calato drasticamente, oggi la riduzione si è fermata. Anzi, tra il 2013 e il 2015, è spuntato un segno meno di fronte al 40% registrato da Oxfam.

Di fronte a un quadro cosi desolante, Oxfam punta il dito contro le politiche dei governi del tutto insufficienti in termini di redistribuzione della ricchezza e fiscalità generale.

«Non dovrebbe essere il conto in banca a decidere per quanto tempo si potrà andare a scuola o quanto si vivrà – ha detto Winnie Byanyima – Eppure è proprio questa la realtà in gran parte del mondo, spesso anche grazie a trattamenti fiscali privilegiati».

Secondo l’Ong britannica, solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco (dato aggiornato al 2015) proviene da imposte sul patrimonio, compresa la tassa di successione. A fronte di cio’, Sanità e Istruzione continuano ad essere settori gravemente sotto finanziati, con la conseguenza che i poveri sono di fatto esclusi dai servizi di base.

Nei Paesi ricchi, in media, l’aliquota massima dell’imposta sui redditi delle persone fisiche è passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013 (nei Paesi definitivi in Via di Sviluppo l’aliquota è al 28%). Per 90 grandi corporation mondiali l’aliquota effettiva sui redditi d’impresa è crollata, tra il 2000 e 2016, dal 34 al 24%. Qualche esempio paradossale: in Paesi come il Brasile o il Regno Unito il 10% dei più poveri paga, in proporzione al reddito, più tasse rispetto al 10% più ricco. Ecco perché in molti paesi un’istruzione e una sanità di qualità sono diventate un lusso.

E non solo: nei Paesi in via di sviluppo un bambino di una famiglia povera ha il doppio delle possibilità di morire entro i 5 anni rispetto a un suo coetaneo benestante. Fenomeni non estranei alle città europee dove, come ad esempio a Londra, l’aspettativa di vita in un quartiere povero è inferiore di 6 anni rispetto a uno agiato.

LA DISUGUAGLIANZA DI GENERE

Disugualglianza nella disuguaglianza, le donne sono quelle che pagano il conto piu’ alto. A livello globale gli uomini possiedono oggi il 50% in piu’ della ricchezza netta delle donne e controllano l’86% delle aziende. Le donne lavoratrici, poi, guadagnano il 23% meno dei colleghi uomini, un dato che non tiene conto peraltro del lavoro di cura che le donne svolgono tra le mura domestiche. Calcola Oxfam che se il lavoro di cura delle donne fosse appaltato a una sola azienda nel mondo, questa realizzerebbe un fatturato di 10mila miliardi di dollari all’anno, 43 volte quello di Apple, la più grande azienda al mondo.

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Povertà. Caritas: “in Italia va a braccetto con bassa scolarizzazione” | Euronews https://www.dadamoney.com/?p=25727 Wed, 17 Oct 2018 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/poverta-caritas-italia-va-braccetto-bassa-scolarizzazione/ Il rapporto 2018 dell’ente individua un rapporto evidente tra basso livello di istruzione e condizioni di povertà assoluta.

In Italia, povertà e bassa scolarizzazione vanno a braccetto, soprattutto tra i giovani.A dirlo è la Caritas, che al tema della povertà educativa ha dedicato l’intero rapporto annuale 2018. Tra i cinque milioni di italiani sotto la soglia di povertà assoluta – circa 300mila in più rispetto all’anno scorso – una gran parte sarebbe accomunata da unbasso livello di scolarizzazione. Un fenomeno, questo, che secondo i dati diffusi dall’ente tende a danneggiare soprattutto i giovani. Ne abbiamo parlato con Walter Nanni, che dalla Caritas è responsabile dell’Ufficio studi.

Ci siamo resi conto – illlustra Nanni – che la maggior parte della persone che si rivolgono alla Caritas hanno un basso livello educativo. Soprattutto per quanto riguarda i giovani che si rivolgono a noi, ci troviamo di fronte a un 70 per cento di loro che si sono fermati perlopiù ala terza media, ma in alcuni casi hanno il diploma elementare o sono perfino analfabeti. Questo sta a significare che siamo in ritardo rispetto alla possibilità di avere un capitale formativo per l’inserimento lavorativo“.

Viene da chiedersi se questo paese, in cui il livello di scolarizzazione pare abbia iniziato a farsi sempre più basso, sia destinato a diventare anche sempre più povero.

Diciamo che nonostante tutto avere un alto titolo di studio è un fattore deterrente della povertà, non della disoccupazione. Nel lungo periodo su 100 persone laureate, quelle in condizioni di povertà assoluta sono molto poche, circa il 3 o 4%; mentre tra quanti si fermano alla licenza elementare o media quell’incidenza è molto alta. Quindi vuole dire eviedentemente che, se nel breve periodo un rischio di disoccupazione essiste anche per i laureati, sul lungotermine il rischio relativo alla povertà assoluta per loro risulta sensibilmente piû basso. E questo già di per sé dovrebbe essere un incentivo a studiare di più, ma noi abbiamo invece un numero di laureati molto basso e deteniamo il quarto posto in Europa per numero di persone ferme al diploma di scuola media“.

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