Il futuro dei pagamenti ha ruotato, finora, intorno ai gadget, fossero essi orologi, anelli o telefoni. Ma adesso, ad una conferenza sul fintech ad Amsterdam, questi gadget sono molto più difficili da trovare.
Ciò è è dovuto al fatto che uno dei maggior trend dell’industria dei pagamenti sia la biometrica. Si deve fare un pagamento? Basteranno la voce, la faccia, un’impronta; forse anche il battito cardiaco. Tutte cose che sono sempre con noi, che non si possono scordare.
Biometriche come la voce sono usate sempre di più per autenticare i pagamenti da oggetti come gli smartphone. E, grazie agli assistenti di casa come Amazon Echo o Google Home, i pagamenti via voce stanno diventando un metodo veloce e facile per effettuare acquisti, senza lasciare casa… o il divano.
In definitiva, si tratta di insegnare al computer a riconoscere la nostra voce, ed associarla alla nostra identità. Quindi, con un semplice comando vocale, si sarà capaci di dire al proprio assistente personale di fare una determinata cosa. Quest’ultimo riconoscerà la voce ed eseguirà il compito.
Le ricerche dimostrano che oggi gli assistenti vocali sono usati più che altro per cercare informazioni, come notizie o che tempo farà, o per far suonare musica o visualizzare video. Il retail però, sta diventando sempre più importante. Il 35% delle persone usa la voce per compare cose come prodotti per la casa, per l’igiene personale od i vestiti.
Il mercato degli acquisti via voce è atteso in crescita a 40 miliardi di dollari per il 2022; oggi sono appena 2 miliardi. In questo momento è dominato da poche, grandi società: Amazon, Google, Microsoft.
Se un provider diventerà il metodo di pagamento preferito di una di queste piattaforme, la probabilità di battere qualunque altro competitor sul mercato diventa molto alta, ovviamente.
Chiaramente, ci sono ancora problemi a fare acquisti con la propria voce. Come è facile per noi fare un acquisto con la voce ed il proprio account Amazon, per esempio, potrebbe esserlo altrettanto per qualcuno per rubare qualcosa o, peggio, per riciclare denaro sporco.
Alcuni esperti dicono che il problema non sia la biometrica, ma che essa sia, invece, la soluzione per rendere i pagamenti più sicuri. La password più comune è 123456. La biometrica, nella realtà dei fatti, cambia l’esperienza del consumatore, e la rende più sicura.
Una recente indagine mostra che il 93% dei consumatori preferisce la biometrica alle password tradizionali; probabilmente non passerà molto tempo prima che i pagamenti vocali diventino un dato di fatto.
]]>Il supermercato di Amazon è, diversamente da quanto si potrebbe pensare, un luogo fisico pensato per una spesa rapida, solitamente legata al consumo di bevande e pasti caldi durante la pausa pranzo. Una sorta di fast supermarket cui l’utente vi accede con QR Code trasmesso attraverso l’Amazon App che sblocca il tornello di ingresso. A questo punto l’utente può iniziare con gli acquisti e, una volta terminata la spesa, è libero di uscire senza passare dalle casse, che di fatto non esistono! Il pagamento avviene in automatico, attraverso il sistema Walk Out Technology che addebita sull’account Amazon l’importo totale dei prodotti acquistati.
Tutto ciò si basa su processi di automatizzazione che unificano Machine Learning, Computer Vision e Intelligenza Artificiale in grado di leggere i prodotti che vengono portati fuori dal punto vendita e quelli invece prima presi e poi riposti sullo scaffale.
L’esito di questa novità è ancora in fase di sperimentazione, ciò che è certo è che rappresenta l’evidente segnale di una rivoluzione in atto nel mondo dei pagamenti e degli acquisti.
L’esito di questa novità è ancora tutto da vedere… ai posteri l’ardua sentenza!
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