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macrotrend – DaDaMoney https://www.dadamoney.com Un aggregatore di contenuti finanziari in formato video rivolto a risparmiatori, banker, promotori, consulenti finanziari e curiosi di finanza. Mon, 30 Mar 2020 09:01:05 +0000 it-IT hourly 1 https://www.dadamoney.com/wp-content/uploads/cropped-dadamoney_logo-32x32.png macrotrend – DaDaMoney https://www.dadamoney.com 32 32 3 benefici di lavorare in smart working | Big Think https://www.dadamoney.com/?p=32025 Mon, 30 Mar 2020 09:30:15 +0000 https://www.dadamoney.com/?p=32025 Un malinteso comune è che le squadre a distanza, in smart working, non siano così produttive. Questo non è vero. Anche se ci sono dei pro ad avere tutti in una sede centralizzata e con lo stesso programma, un grande vantaggio di avere dipendenti che lavorano a distanza è che si risparmia tempo e denaro. Avere un team remoto offre inoltre alle aziende una maggiore libertà di assumere dipendenti in base alle competenze, non alla vicinanza.

Erica Dhawan è la principale autorità mondiale nel campo dell’intelligenza connettiva, e il Fondatore e CEO di Cotential. È la coautrice del libro bestseller Get Big Things Done: The Power of Connectional Intelligence.

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C’è un malinteso comune secondo cui un team faccia a faccia sarà più produttivo di un team virtuale o in remoto, ma in realtà non è così: i team remoti e virtuali possono avere lo stesso successo. Ecco tre vantaggi chiave dell’essere parte di un team in remoto, che potete condividere con il vostro capo.

Numero uno, i team remoti fanno risparmiare tempo. Quanto tempo trascorrete ogni giorno andando in ufficio a passeggiare, cercando di riparare il vostro laptop, cercando di rispondere alle chiamate, affrontando le inefficienze, camminando lungo il corridoio? Per molti versi, i team remoti vi permetteranno di ridurre gran parte di quell’inefficiente tempo giornaliero che trascorrete non svolgendo effettivamente un lavoro produttivo. Vi permetteranno di lavorare da casa, di lavorare da qualsiasi luogo e in diverse regioni geografiche e di contribuire attraverso i nostri strumenti digitali collegati.

Il secondo vantaggio di un team remoto è che vi consente di risparmiare denaro nella vostra azienda. Quanti soldi spendiamo per il grande evento aziendale annuale per riunire tutti? Sappiamo tutti che è importante e che sono cose utili, ma non possiamo farlo sempre. Non è pratico, soprattutto se siamo a capo di team globali in tutto il mondo. Quindi, guidare un team remoto vi permetterà di risparmiare molto di quel denaro tradizionale che spendete per i viaggi e per riunire il vostro team, per finanziare le cose più importanti, la fiducia e le attività di teambuilding che possono essere virtuali, i modi di condividere le storie tra di loro, una volta sola con l’altra.

Il terzo vantaggio di guidare un team remoto è la possibilità di riunire i migliori e i più brillanti. C’è un enorme e immenso patrimonio di competenze e conoscenze in tutto il mondo ma, spesso, e per l’ultima serie di anni, abbiamo pensato di permettere solo a persone che sono dipendenti tradizionali che vengono nei nostri uffici di poter contribuire alle nostre aziende. E ciò che un team in remoto vi permetterà di fare è trovare quelli che sono i veri esperti non solo nella vostra regione, nella vostra città, ma in tutto il mondo, che vi permetteranno di riunire i migliori e i più brillanti per generare le soluzioni per la vostra organizzazione.

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Le opportunità del trend investing secondo Robeco | VideoFinanza https://www.dadamoney.com/?p=22474 Mon, 11 Mar 2019 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/trend-investing-robeco/ Marcello Matranga, responsabile per l’Italia di Robeco, parla di trend investing e di digitalizzazione, il vero macrotrend che sta attraversando il mondo.

Il mondo è in piena rivoluzione digitale. Questo fenomeno ha già cambiato la vita dei consumatori al di là di ogni immaginazione e, tra qualche anno, anche i produttori, i fornitori di servizi finanziari e gli operatori sanitari inizieranno a vederne i vantaggi. In che modo possono approfittarne gli investitori?

Il passaggio al digitale sta cambiando il mondo così come lo intendiamo oggi. Nuove e promettenti tecnologie possono offrirci soluzioni in svariati campi: i veicoli a guida autonoma riducono le emissioni di CO2 e rendono inutilizzabili i parcheggi, i robot compensano la riduzione della forza lavoro in Cina, il fintech consente a miliardi di cittadini senza conto corrente in banca di accedere ai servizi finanziari, rivoluzionando l’industria finanziaria, e le tecnologie sanitarie digitali sono potenzialmente in grado di eliminare le malattie croniche.

In un mondo di tecnologie con crescita esponenziale, è importante cogliere l’essenziale, senza perdersi nelle mode passeggere. I vari segmenti della nostra economia si trovano in fasi diverse della digitalizzazione. Gli investitori devono scegliere un approccio specifico, a seconda della fase raggiunta dalla tecnologia in questione. Se ci riescono, diversificando su vari trend, saranno ben attrezzati per beneficiare delle molte opportunità di investimento offerte da un fenomeno straordinario come quello della digitalizzazione.

Un mondo digitalizzato

Dall’inizio del millennio la rivoluzione digitale ha notevolmente influenzato la società. L’introduzione degli smartphone quasi undici anni fa ha accelerato di molto la digitalizzazione dei consumi. Social media, e-commerce e dating online si sono allargati a macchia d’olio, seguiti da modelli di business basati sui network come Facebook, Airbnb e Uber e con minori investimenti di capitale rispetto a quelli tradizionali. Le prime società di successo nel settore dei consumi digitali avevano sede negli USA, in particolare nella Silicon Valley, ma la Cina sta recuperando in fretta e, in alcuni casi, ha già superato i giganti americani. Finora il ruolo delle aziende europee nel passaggio al consumo digitale è stato piuttosto limitato, ma adesso che la rivoluzione sta entrando in una nuova fase, le cose potrebbero cambiare.

La nostra economia ha iniziato ad affidarsi alle tecnologie digitali sia sul fronte della produzione, sia in ambito finanziario. Il ricorso a un’automazione più intelligente, a un numero superiore di robot, a strumenti dotati di intelligenza artificiale più sofisticata e a stampanti 3D più veloci, consentirà ai fabbricanti di ridurre significativamente i costi di produzione. Oltre a ciò, si potranno contenere i tempi di realizzazione, limitare i rifiuti e rendere più flessibile il processo produttivo, avvicinandosi maggiormente al consumatore finale. Ne è un esempio la Speedfactory di Adidas: una fabbrica piccola e flessibile aperta in Germania, che utilizzerà robotica, Internet of Things e stampanti 3D per produrre entro 24 ore scarpe sportive di alta gamma destinate al mercato europeo, consentendo ad Adidas sia di ridurre l’inventario che di mitigare il rischio moda.

Dal punto di vista finanziario, le nuove società fintech sfidano le banche leader, offrendo pagamenti digitali più convenienti, prestiti peer-to-peer e persino consulenza automatizzata a commissioni contenute. Inoltre, il basso costo dei servizi offerti dal fintech renderà i servizi finanziari più accessibili che mai, soprattutto sui mercati emergenti.

Sfide dirompenti

La digitalizzazione è dirompente sotto molti punti di vista. Diminuisce le barriere di entrata sui nuovi mercati (chiunque può aprire un webshop) e fa scomparire la capacità di una società di mantenere il proprio vantaggio competitivo e proteggere i propri rendimenti di lungo termine e la propria quota di mercato.

Inoltre, il passaggio al digitale uccide gli intermediari. Un tempo ci volevano diversi livelli di grossisti, importatori e distributori per avere nel proprio salotto un mobile realizzato a mano in Cina. Oggi basta il network di Alibaba per contattare direttamente l’artigiano locale e trasmettere un ordine personalizzato. Al resto , ci pensa la rete.

Analogamente, a tempo debito la tecnologia blockchain potrebbe rendere superflue le banche depositarie e i broker di investimento. Lo stesso vale per il sistema sanitario USA, caratterizzato da un’enorme quantità di intermediari (tra cui assicuratori, aziende Rischi e opportunità della digitalizzazione farmaceutiche, fornitori ecc.), molti dei quali con la digitalizzazione della sanità diventeranno inutili, aumentando la convenienza e l’efficienza del sistema.

Rischi

Il passaggio al digitale non è privo di rischi: basta pensare alla minaccia per la nostra privacy e al crimine informatico. Ma anche su questo fronte, gli investitori possono sfruttare alcune opportunità. La cybersicurezza, quindi, non solo andrebbe monitorata per tutte le società in cui si investe, ma può anche essere sfruttata dagli investitori.

Consumi digitali

I consumi si trovano nella fase più avanzata della digitalizzazione. Di conseguenza, gli investitori possono già identificare titoli strutturalmente vincenti nei diversi settori.

Produzione industriale

Sul fronte della produzione industriale, il passaggio al digitale è appena iniziato. I tre trend più dirompenti di questa quarta rivoluzione industriale su cui conviene maggiormente investire sono la robotica, la produzione digitale e la transizione energetica. Se abbinati, aumenteranno la convenienza e l’efficienza dell’industria, avvicinandola al settore dei consumi.

Finanza digitale

Proprio come nel caso della produzione industriale, anche la finanza digitale è appena decollata. Le società fintech hanno saputo colmare il vuoto lasciato dalle banche, impegnate a gestire la crisi finanziaria e i regolamenti più severi, introducendo nuovi strumenti digitali che riducono i costi dei servizi finanziari. Tutto ciò produrrà una maggiore inclusione finanziaria in Asia e fornirà opportunità di investimento a crescita elevata.

Sanità digitale

I costi della sanità, ormai insostenibili, rendono necessaria la deflazione del sistema. Per riuscirci, potrebbe rivelarsi fondamentale introdurre strumenti digitali e preferire la prevenzione basata sull’analisi del DNA rispetto a qualsiasi altra cura. Gli investitori di lungo termine devono prendere in considerazione la sanità digitale, che cambierà il destino di molte aziende.

Evitare le mode passeggere

Tra le società in cui investire ci sono pochi titoli vincenti, circondati da molti perdenti. La digitalizzazione mostra una crescita esponenziale, concetto che le nostre menti lineari fanno fatica a cogliere. Di conseguenza, non appena gli investitori si rendono conto del potenziale offerto dalle tecnologie digitali, le opportunità possono trasformarsi in mode passeggere.

Conclusioni

Il passaggio al digitale sta cambiando il mondo così come lo intendiamo oggi. Nuove e promettenti tecnologie possono offrirci soluzioni in svariati campi: i veicoli a guida autonoma riducono le emissioni di CO2 e rendono inutilizzabili i parcheggi, i robot compensano la riduzione della forza lavoro in Cina, il fintech consente a miliardi di cittadini senza conto corrente in banca di accedere ai servizi finanziari, rivoluzionando l’industria finanziaria, e le tecnologie sanitarie digitali sono potenzialmente in grado di eliminare le malattie croniche.

In un mondo di tecnologie con crescita esponenziale, è importante cogliere l’essenziale, senza perdersi nelle mode passeggere. I vari segmenti della nostra economia si trovano in fasi diverse della digitalizzazione. Gli investitori devono scegliere un approccio specifico, a seconda della fase raggiunta dalla tecnologia in questione. Se ci riescono, diversificando su vari trend, saranno ben attrezzati per beneficiare delle molte opportunità di investimento offerte da un fenomeno straordinario come quello della digitalizzazione.

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Macrotrend che guideranno il mercato secondo BNP Paribas AM | Video & Finanza https://www.dadamoney.com/?p=22464 Tue, 05 Mar 2019 23:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/macrotrend-guideranno-mercato/ Stefano Acquati, senior sales manager di Bnp Paribas Am, parla dei macrotrend in atto al momento, e come approcciarli.

Quali sono i macrotrend in atto?

In questo momento abbiamo dei grandi macrotrend che stanno trascinando, trainando un po’ il mercato. Il primo macrotrend forte in atto, a nostro avviso, è il cambiamento demografico, quindi c’è un un aumento del numero della popolazione a livello mondiale, che negli ultimi 70 anni è quasi più che triplicata. Stiamo parlando da due miliardi di persone negli anni 50 a oltre 7 miliardi e mezzo quasi 7 miliardi e 6. Oggi è questo il primo macrotrend. Perché parlo di questo primo macrotrend? Perché da qui si si vanno a cambiare le abitudini delle persone, i modi di lavorare, il modo di muoversi, di avere informazioni, stanno aumentando molto… ad esempio i consumi, la richiesta di servizi aumenta.

Dall’altra parte anche c’è il tema dell’urbanizzazione, di conseguenza poi ci sono anche tutta una serie di altri impatti che possono essere l’aumento dei rifiuti, quindi il problema di smaltimento dei rifiuti, piuttosto che il cambiamento climatico dovuto alla grande emissione di CO2. Questi sono un po i macrotrend che in questo momento stanno trascinando, stanno trainando un po’ questo questo mercato a livello globale.

Ed allora quali sono i rischi e le opportunità con questa fase di grandi cambiamenti?

Rischi ed opportunità, guardando i mercati, in questo momento, diciamo luci e ombre, nel senso che probabilmente l opportunità ci sono sempre, ma lasciandoci alle spalle un 2018 particolarmente difficile sotto il punto di vista delle performance, delle asset class, che hanno perso… praticamente il 90 per cento dell’asset class ha perso, non ha guadagnato, possiamo però vedere l’altra faccia della medaglia, che è quella di vedere dei valori, cioè dei dei prezzi più bassi, dei price earnings che sono tornati ai livelli del 2013. Diciamo queste potrebbero essere le prime le prime idee; per dire, non cambiamo completamente la rotta. Ecco, oggi potrebbe essere proprio il tema dei macrotrend e di una serie di investimenti legati a questi macrotrend, il locomotore, il traino verso il consulente finale per portare il cliente a fare più portafogli di lungo periodo, perché a breve, ovviamente, abbiamo grandi difficoltà, abbiamo una situazione che tra un mese e mezzo deciderà come uscirà l’UK dall’Unione Europea, quindi non ci sono certezze da questo punto di vista, non ci sono accordi. C’è un petrolio che in effetti rimane sempre intorno ai 50 dollari al barile… c’è una guerra dei dazi… cioè ci sono tanti punti che non possiamo far finta di non vedere, anche se a mio avviso i macrotrend, ripeto, ci possono aiutare a trovare le opportunità.

Quindi sotto questo profilo quali possono essere le strategie adatte ad affrontare questo tipo di contesto?

Noi abbiamo diverse strategie. Ovviamente, avendo un ampia gamma di offerta, c’è una strategia legata ai temi della sostenibilità, ma l’altra è legata ai temi della tecnologia. Questa strategia è una strategia legata ad una gamma di investimento che noi abbiamo creato circa due anni fa. Sono dei fondi che hanno un tema di investimento. Ognuno si focalizza chi sul tema dei consumi, chi sul tema delle tecnologie dirompenti, delle cosiddetti disruptive technologies, chi si concentra sulla parte energy, oppure dell’heathcare, e quindi noi a questo punto stiamo dando un’offerta ulteriore al classico modo di investire, che c’è che è quello di fare l’asset allocation geografica piuttosto che mettendoci qualcosa di settoriale. Stiamo andando sui tematici perché stiamo cercando con questi tematici di cavalcare i macrotrend che sono in atto in questo momento.

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