Tutti gli occhi sono stati su Singapore per lo storico incontro tra Trump e Kim Jong Un.
Non è quindi una sorpresa che il mondo del business stia penando all’incasso di questo summit, capitalizzandolo in ogni modo possibile, ad iniziare dal cibo servito nella piccola città-stato. La città si è anche riempitadi sosia dei due personaggi politici.
Trump può provare a far pagare al Messico la costruzione del muro al confine tra i due stati, ma i ristoranti messicani a Singapore ignorano palesemente la cosa. Hanno addirittura chiamato un taco col nome del presidente USA, El Trumpo, ripieno di manzo, formaggio e cetrioli. Ma anche Kim ha il proprio taco, Rocket Man, con cavolo rosso, pollo fritto e salsa piccante coreana. Grazie a questi tacos speciali, il proprietario del Lucha Loco, il locale che li offre, ha visto aumentare la clientela del 20%, esaurendo i prodotti ogni giorno.
Altri ristoratori hanno offerto piatti con influenze singaporiane, americane e coreane, cambiando ingredienti tradizionali con quelli di ispirazione delle due nazioni protagoniste del meeting.
Ovviamente non ci sono solo il cibo e le bevande che hanno approfittato degli occhi del mondo su Singapore. La startup tecnologica Vybes ha contato sul meeting per ottenere più utenti per la sua app. Il loro business è semplice: connettere direttamente chi produce contenuti ed i cosiddetti “influencer” con i propri fan.
Alcuni dei sosia di Trump e Kim sono stati assunti da loro stessi in questi concitati giorni. Chi voleva farsi fotografare con loro, attraverso la app, ha speso tra 10 e 15 dollari… per foto.
Le varie aziende hanno potuto così trarre davvero beneficio dal meeting, ma Singapore, nel complesso, che beneficio ne ha tratto?
Almeno tre dei più importanti hotel di Singapore sono stati coinvolti nel meeting. Il Capella, sull’isola di Sentosa, nella baia di Singapore, è il luogo dove si è tenuto il meeting. Ovviamente, è stato completamente prenotato per l’evento. Tra l’altro, Singapore non è nuova all’organizzazione di eventi del genere, essendo già stata sede di un altro storico incontro, quello tra i leader di Cina e Taiwan, anch’esso piuttosto recente.
Ma chi ha pagato il tutto? Il Dipartimento di Stato americano ha già detto che non pagherà il conto della delegazione nordcoreana. Quest’ultima, avendo alle spalle uno stato in grosse difficoltà finanziarie, ha sempre comunque mostrato una notevole abilità a far pagare gli altri.
Per esempio, è toccato alla Corea del Sud pagare per i 400 partecipanti nordcoreani alle olimpiadi invernali quest’anno. In quella storica occasione, le due Coree avevano gareggiato sotto un’unica bandiera.
Singapore, ovviamente, ha coperto alcuni costi, visto che si sono detti più che disposti a farlo per giocare un ruolo in questo storico meeting.
La Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari, che ha vinto il Nobel per la Pace lo scorso anno, ha donato il milione di dollari ricevuto nell’occasione.
Poi c’è la questione di chi ha pagato le spese personali di Kim Jong Un, che ha alloggiato al St. Regis, nel distretto dello shopping di Singapore. Lì la suite presidenziale costa 9600 dollari a notte.
Singapore ha pagato per aver avuto questo storico summit, ma il prestigio di aver contribuito in modo sostanziale alla pace nel mondo, contribuendo ad organizzarlo, comunque, è senza prezzo.
]]>L’incontro c’è finalmente stato, anche se fino a tre settimane fa sembrava che non si dovesse fare. Il summit è iniziato con una stretta di mano nella hall del lussuoso Hotel Capella sull’isola di Sentosa, nella baia di Singapore.
I due leader hanno fatto qualche breve dichiarazione alla stampa prima di avviarsi verso un meeting faccia a faccia, durato 38 minuti.
Trump ha dichiarato che spera di avere uno “splendido rapporto” con Kim, e quando si sono stretti la mano per una seconda volta gli ha anche fatto un cenno di apprezzamento (il famoso pollice alto). Kim, dal canto suo, ha detto che ha “superato molti ostacoli per essere lì”.
Successivamente i due uomini si sono incontrati con le loro delegazioni di consiglieri, ed insieme hanno effettuato un pranzo di lavoro. Quest’ultimo è stato un misto di piatti occidentali e tradizionali coreani.
Dopo pranzo, Trump si è allontanato, facendo una deviazione non prevista, ed ha mostrato a Kim la limousine presidenziale, soprannominata “The Beast“.
I due leader hanno concluso il meeting con la firma di un documento congiunto, definito “comprensivo” di diversi punti. In esso pare che ci sia la completa disponibilità del dittatore nordcoreano per la denuclearizzazione della propria nazione. Trump, dal canto suo, ha fornito garanzie per la sicurezza di Kim nel futuro, che è poi quello che il leader coreano ha sempre richiesto.
Kim ha detto che “è stato un meeting storico; i siamo lasciati il passato alle spalle“. Ha anche ringraziato Trump per “aver reso possibile il meeting”.
]]>