******************
Secondo gli scienziati la crisi climatica sta alimentando disastri naturali devastanti. Rafforzare le ambizioni climatiche dell’Europa non è mai stato più urgente per il responsabile del Green Deal nella Commissione Europea.
Così Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione Europea: “C’è un’enorme responsabilità sulle nostre spalle perché se non agiamo ora, e intendo subito, i nostri figli non ce lo perdoneranno mai… non abbiamo scelta, dobbiamo agire. E una cosa che spero di evitare è la paralisi causata dalla paura del cambiamento”.
Timmermans era a Strasburgo per difendere il pacchetto Fit for 55 della Commissione. Per rendere l’Europa climaticamente neutra, Bruxelles vuole ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, ma convincere i paesi europei a liberarsi dalla loro abitudine al carbonio è più facile a dirsi che a farsi. Il blocco è diviso su chi dovrebbe pagare il conto. Per alcuni, l’onere dovrebbe ricadere sulle industrie inquinanti, non sul cittadino medio.
Ska Keller, eurodeputata tedesca, Verdi/ALE: “Dobbiamo porre fine ai sussidi pubblici per i combustibili fossili, sbarazzarci dei certificati di inquinamento gratuiti, integrare l’ondata di rinnovamento con l’energia solare e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili”.
Mohammed Chahim, eurodeputato dei Paesi Bassi, S+D: “Dobbiamo discutere se siamo disposti a supportare direttamente i consumatori per diventare più sostenibili”.
Anna Zalewska, conservatrice polacca di ECR: “I cittadini iniziano a fare domande. Fanno domande sugli aumenti dei prezzi, perché sono loro che pagheranno il conto per le ambizioni climatiche dell’UE”.
Le proposte della Commissione vanno dalla graduale eliminazione delle auto a benzina e diesel entro il 2035 a nuove tasse sui gas prodotti dal riscaldamento degli edifici, nonché tasse sulle emissioni del trasporto aereo e marittimo.
Un’impennata globale dei prezzi dell’energia quest’anno ha focalizzato le menti su come il costo della transizione verde per il consumatore.
Qualcosa che alimenterà accesi dibattiti nell’UE prima che il pacchetto sul clima diventi realtà.
]]>********************
Un mondo più pulito. Dove vivere, cosa mangiare, come muoversi. Gesti che cambieranno perché l’Europa ha come obiettivo di diventare il primo continente neutro dal punto di vista climatico. In poche parole parliamo di Green Deal.
Tanti progetti progetti più innovativi che inseguono questo futuro Meno rifiuti, cibo più sano e con meno pesticidi e fertilizzanti. Migliori alternative di trasporto pubblico ed energia più green. Entro il 2050, l’Europa intende diventare il primo continente neutro dal punto di vista climatico. Per farlo, l’Unione europea deve decarbonizzare il settore energetico e allo stesso tempo sostenere l’industria per poter entrare tra i leader verdi. Una delle priorità resta il rinnovo degli edifici, punto centrale per contribuire a ridurre le bollette e il consumo di energia. Altro punto per l’UE: introdurre forme di trasporto più pulite, economiche e più sane.
Una delle idee di successo è questo traghetto elettrico che potrebbe trasformare il traffico marittimo. “Ellen” percorre fino a 22 miglia nautiche e collega due isole danesi. Questo è il suo porto di origine, sull’isola danese di Ærø. È qui che il nostro traghetto carica i suoi passeggeri e ricarica le batterie. Quanto è tutto pronto, la nave, da 750 tonnellate, parte per uno dei suoi cinque viaggi giornalieri verso l’isola vicina.
Questo progetto è stato co-finanziato dall’Unione europea in collaborazione con gli isolani desiderosi di raggiungere la neutralità del carbonio. Trine Heinemann, coordinatrice del progetto “E-Ferry” ci spiega che tutto è completamente elettrico a bordo di Ellen. “Non usiamo diesel a bordo per far funzionare qualsiasi cosa sulla nave. Come per l’auto elettrica, tra le sfide principali ci sono l’autonomia e la distanza. Inizi a percorrere distanze sempre più lunghe quando la tecnologia diventa più potente. Penso che in Europa circa l’80% del trasporto in traghetto può effettivamente essere coperto in un raggio di 22 miglia nautiche, abbastanza per un traghetto e per cambiare in batteria elettrica.”
Un’altra caratteristica sono le turbine eoliche producono il 130% dell’elettricità necessaria sull’isola. Parte di questa viene usata per Ellen. I traghetti sono oggi i maggiori inquinatori qui a Ærø. Grazie a Ellen si evitano 2.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Sotto lo scafo troviamo quattro motori silenziosi e 56 tonnellate di batterie agli ioni di litio. Una capacità di 4,3 megawatt. E nessun generatore d’emergenza con benzina.
“Abbiamo sempre una riserva di una certa quantità di energia in ogni sala batterie. Quindi, se ne perdi una o devi spegnerla per qualche motivo, rimarrà sempre abbastanza energia nell’altra stanza per tornare al porto o per eseguire tutte le procedure di emergenza di quelle che si eseguono quando sei in mare”, progesue la Heinemann,
Al piano superiore, si trovano tutti i comfort di un classico traghetto. Senza contare che non ci sono rumori o odori, per garantire una traversata tranquilla ai passeggeri. Tutto l’equipaggio ha acquisito rapidamente familiarità con questo nuovo strumento. Thomas Larsen è il comandante di questo traghetto. “La navigazione è simile a quella tradizionale. L’unica differenza è che abbiamo altri due schermi con il sistema di gestione della potenza, dove c’é la spia del carburante, come nei altri traghetti”, ci racconta. “In realtà, i motori elettrici sono più potenti perché abbiamo la coppia di generatori nella parte bassa, una particolarità interessante. Possiamo guidarlo come un motoscafo!
Per capire meglio come essere sempre più green, ci spostiamo dal Mar Baltico ai laghi svizzeri. Qui visiteremo la Leclanché, un’azienda di stoccaggio di energia, selezionata per alimentare il traghetto. Questo produttore di batterie ha sviluppato diverse idee innovative per soddisfare i requisiti del progetto, in termini di sicurezza ed efficienza. La compagnia ha già 25 ordini per navi elettriche, alcune addirittura più grandi di Ellen.
In Europa, siamo i primi in classifica per l’elettrificazione delle navi marittime ovunque. Il progetto E-ferry fornirà dati operativi cruciali, come quelli sulla sicurezza, contribuirà a stabilire degli standard, non solo per l’Europa ma per tutto il mondo”, sottolinea Anil Srivastava, Amministratore Delegato di Leclanché. Questo esempio mostra come la mobilità sta cambiando rapidamente. Un altro obiettivo fondamentale del Green Deal è la ristrutturazione degli edifici. Ora vi mostreremo una casa del futuro, dove le finestre intelligenti diventano collettori di energia solare.
In Bulgaria a Sofia, ricercatori e architetti hanno unito le loro forze per creare finestre intelligenti. All’interno è presente un flusso continuo di una miscela di acqua distillata e glìcole, che funge da antigelo. Usando celle solari, le finestre assorbono la radiazione solare e la trasformano in energia termica per riscaldare l’interno dell’edificio.
“Il vantaggio di utilizzare liquidi al posto dell’aria all’interno del vetro è che l’acqua è più densa, quindi assorbe la luce a infrarossi in una gamma più ampia” ci fa notare Miglena Nikolaeva-Dimitrova, Fisico presso l’Accademia delle Scienze Bulgara.
Gli scienziati di questo progetto di ricerca europeo stanno usando questo padiglione sperimentale per testare l’efficienza del sistema. La temperatura e l’umidità sono costantemente monitorate all’interno dell’edificio per vedere se l’energia può essere prodotta e utilizzata a lungo termine o in condizioni climatiche molto diverse. Krasimir Zhivachki è assistente presso l’Accademia delle Scienze Bulgara. “Misuriamo la temperatura all’interno delle finestre. La misuriamo ogni venti centimetri, partendo dal pavimento e poi risalendo verso la finestra. In questo modo sappiamo come viene distribuito il calore all’interno di ogni finestra. Alla fine, quello che abbiamo è quello che entra nella finestra e quello che esce.”
La tecnologia viene poi sviluppata a Madrid. Il sistema deve essere in grado di massimizzare il calore solare durante l’inverno ed evitare il surriscaldamento in estate.
“Se la temperatura esterna è troppo fredda, possiamo interrompere il flusso d’acqua. Il sole riscalda la camera d’acqua attraverso i vetri e le finestre diventano più calde”, sottolinea Juan Antonio Hernandez Ramos, Professore di Analisi numeriche e Scienze Informatiche, presso l’Università Politecnica di Madrid. “Se la temperatura esterna è calda o se all’interno dell’edificio la temperatura è già confortevole, possiamo attivare il flusso d’acqua per distribuire l’energia in altri luoghi dell’edificio. Il vetro trasparente agisce in modo attivo; si comporta come la pelle, consentendo all’intero edificio di auto-regolarsi.”
Secondo gli scienziati questa tecnologia potrebbe aiutare a progettare i cosiddetti “edifici a energia quasi zero” del futuro. Al momento questa tecnica è pronta per essere adattata alla produzione industriale. Per l’Architetto Belén Moreno Santamaría l’idea è quella di avere edifici che riducano il più possibile il loro fabbisogno energetico, producendo, allo stesso tempo, energia termica. Questa è la nostra soluzione per migliorare e massimizzare l’equilibrio di energia di cui ogni edificio ha bisogno.
Queste sono solo alcune delle migliaia di iniziative in tutta Europa che si stanno muovendo tutte nella stessa direzione. Obiettivo creare una migliore qualità della vita e conseguire entro il 2050 la neutralità climatica.
]]>************
Un mondo più pulito. Dove vivere, cosa mangiare, come muoversi. Gesti che cambieranno perché l’Europa ha come obiettivo di diventare il primo continente neutro dal punto di vista climatico. In poche parole parliamo di Green Deal.
“ELLEN”, IL TRAGHETTO ELETTRICO DANESE A IMPATTO ZERO
Una delle idee di successo è questo traghetto elettrico che potrebbe trasformare il traffico marittimo. “Ellen” percorre fino a 22 miglia nautiche e collega due isole danesi. Questo è il suo porto di origine, sull’isola danese di Ærø. È qui che il nostro traghetto carica i suoi passeggeri e ricarica le batterie. Quanto è tutto pronto, la nave, da 750 tonnellate, parte per uno dei suoi cinque viaggi giornalieri verso l’isola vicina.
Questo progetto è stato co-finanziato dall’Unione europea in collaborazione con gli isolani desiderosi di raggiungere la neutralità del carbonio. Trine Heinemann, coordinatrice del progetto “E-Ferry” ci spiega che tutto è completamente elettrico a bordo di Ellen. “Non usiamo diesel a bordo per far funzionare qualsiasi cosa sulla nave. Come per l’auto elettrica, tra le sfide principali ci sono l’autonomia e la distanza. Inizi a percorrere distanze sempre più lunghe quando la tecnologia diventa più potente. Penso che in Europa circa l’80% del trasporto in traghetto può effettivamente essere coperto in un raggio di 22 miglia nautiche, abbastanza per un traghetto e per cambiare in batteria elettrica.”
2000 TONNELLATE DI CO2 ALL’ANNO IN MENO
Un’altra caratteristica sono le turbine eoliche producono il 130% dell’elettricità necessaria sull’isola. Parte di questa viene usata per Ellen. I traghetti sono oggi i maggiori inquinatori qui a Ærø. Grazie a Ellen si evitano 2.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Sotto lo scafo troviamo quattro motori silenziosi e 56 tonnellate di batterie agli ioni di litio. Una capacità di 4,3 megawatt. E nessun generatore d’emergenza con benzina.
“Abbiamo sempre una riserva di una certa quantità di energia in ogni sala batterie. Quindi, se ne perdi una o devi spegnerla per qualche motivo, rimarrà sempre abbastanza energia nell’altra stanza per tornare al porto o per eseguire tutte le procedure di emergenza di quelle che si eseguono quando sei in mare”, progesue la Heinemann,
Al piano superiore, si trovano tutti i comfort di un classico traghetto. Senza contare che non ci sono rumori o odori, per garantire una traversata tranquilla ai passeggeri. Tutto l’equipaggio ha acquisito rapidamente familiarità con questo nuovo strumento. Thomas Larsen è il comandante di questo traghetto. “La navigazione è simile a quella tradizionale. L’unica differenza è che abbiamo altri due schermi con il sistema di gestione della potenza, dove c’é la spia del carburante, come nei altri traghetti”, ci racconta. “In realtà, i motori elettrici sono più potenti perché abbiamo la coppia di generatori nella parte bassa, una particolarità interessante. Possiamo guidarlo come un motoscafo!
DAL MARE AGLI EDIFICI GREEN
Per capire meglio come essere sempre più green, ci spostiamo dal Mar Baltico ai laghi svizzeri. Qui visiteremo la Leclanché, un’azienda di stoccaggio di energia, selezionata per alimentare il traghetto. Questo produttore di batterie ha sviluppato diverse idee innovative per soddisfare i requisiti del progetto, in termini di sicurezza ed efficienza. La compagnia ha già 25 ordini per navi elettriche, alcune addirittura più grandi di Ellen.
In Europa, siamo i primi in classifica per l’elettrificazione delle navi marittime ovunque. Il progetto E-ferry fornirà dati operativi cruciali, come quelli sulla sicurezza, contribuirà a stabilire degli standard, non solo per l’Europa ma per tutto il mondo”, sottolinea Anil Srivastava, Amministratore Delegato di Leclanché. Questo esempio mostra come la mobilità sta cambiando rapidamente. Un altro obiettivo fondamentale del Green Deal è la ristrutturazione degli edifici. Ora vi mostreremo una casa del futuro, dove le finestre intelligenti diventano collettori di energia solare.
DALLA BULGARIA ARRIVANO LE FINISTRE INTELLIGENTI
In Bulgaria a Sofia, ricercatori e architetti hanno unito le loro forze per creare finestre intelligenti. All’interno è presente un flusso continuo di una miscela di acqua distillata e glìcole, che funge da antigelo. Usando celle solari, le finestre assorbono la radiazione solare e la trasformano in energia termica per riscaldare l’interno dell’edificio.
“Il vantaggio di utilizzare liquidi al posto dell’aria all’interno del vetro è che l’acqua è più densa, quindi assorbe la luce a infrarossi in una gamma più ampia” ci fa notare Miglena Nikolaeva-Dimitrova, Fisico presso l’Accademia delle Scienze Bulgara.
Gli scienziati di questo progetto di ricerca europeo stanno usando questo padiglione sperimentale per testare l’efficienza del sistema. La temperatura e l’umidità sono costantemente monitorate all’interno dell’edificio per vedere se l’energia può essere prodotta e utilizzata a lungo termine o in condizioni climatiche molto diverse. Krasimir Zhivachki è assistente presso l’Accademia delle Scienze Bulgara. “Misuriamo la temperatura all’interno delle finestre. La misuriamo ogni venti centimetri, partendo dal pavimento e poi risalendo verso la finestra. In questo modo sappiamo come viene distribuito il calore all’interno di ogni finestra. Alla fine, quello che abbiamo è quello che entra nella finestra e quello che esce.”
A MADRID LE NUOVE TECNOLOGIE PER LE “CASE INTELLINGENTI”
La tecnologia viene poi sviluppata a Madrid. Il sistema deve essere in grado di massimizzare il calore solare durante l’inverno ed evitare il surriscaldamento in estate.
“Se la temperatura esterna è troppo fredda, possiamo interrompere il flusso d’acqua. Il sole riscalda la camera d’acqua attraverso i vetri e le finestre diventano più calde”, sottolinea Juan Antonio Hernandez Ramos, Professore di Analisi numeriche e Scienze Informatiche, presso l’Università Politecnica di Madrid. “Se la temperatura esterna è calda o se all’interno dell’edificio la temperatura è già confortevole, possiamo attivare il flusso d’acqua per distribuire l’energia in altri luoghi dell’edificio. Il vetro trasparente agisce in modo attivo; si comporta come la pelle, consentendo all’intero edificio di auto-regolarsi.”
Secondo gli scienziati questa tecnologia potrebbe aiutare a progettare i cosiddetti “edifici a energia quasi zero” del futuro. Al momento questa tecnica è pronta per essere adattata alla produzione industriale. Per l’Architetto Belén Moreno Santamaría l’idea è quella di avere edifici che riducano il più possibile il loro fabbisogno energetico, producendo, allo stesso tempo, energia termica. Questa è la nostra soluzione per migliorare e massimizzare l’equilibrio di energia di cui ogni edificio ha bisogno.
Queste sono solo alcune delle migliaia di iniziative in tutta Europa che si stanno muovendo tutte nella stessa direzione. Obiettivo creare una migliore qualità della vita e conseguire entro il 2050 la neutralità climatica.
*************
Questo è il piano della Germania per una ripresa verde dopo la pandemia del Coronavirus, per essere sicuri che il salvataggio dell’economia non vada a scapito del clima.
La Germania vuole mettere soldi di stimolo per posti di lavoro che aiutino a ridurre le emissioni di CO2. E aumentare i sussidi per i beni sostenibili, come l’incentivo in contanti per le auto elettriche.
La Cancelliera Merkel chiede anche capitali a basso costo per investimenti verdi, e sostiene la proposta dell’Ue di aumentare le sue ambizioni climatiche dall’attuale obiettivo del 40% di riduzione delle emissioni entro il 2030, al 50-55%.
La Germania ha prodotto la metà dell’energia elettrica nazionale da fonti rinnovabili nei primi 3 mesi del 2020. E dice che è sulla buona strada per produrre il 18% dell’energia totale da fonti rinnovabili entro la fine dell’anno.
Dal 2021, la Germania addebiterà alle aziende di trasporto e riscaldamento ogni tonnellata di CO2 prodotta.
La pandemia di Covid-19 potrebbe avere un profondo effetto su come il mondo diventa verde. La domanda globale di energia è crollata, portando le emissioni di CO2 a un calo dell’8%, fino ai livelli dell’ultimo anno del 2010.
Ma le recessioni economiche potrebbero rallentare gli investimenti dei Paesi in energia verde. Così, mentre i governi pompano miliardi di dollari nelle loro economie durante la pandemia, gli attivisti vogliono che questo denaro sostenga le industrie sostenibili del futuro e aiuti a costruire le infrastrutture verdi necessarie.
]]>**************
Mentre i paesi europei combattono la pandemia di coronavirus, “non devono perdere di vista” l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE, ha ricordato loro la Commissione Europea.
L’esecutivo dell’UE ha lanciato una consultazione pubblica sulla sua “Strategia rinnovata per una finanza sostenibile”, parte di un pacchetto di 1.000 miliardi di euro per rendere l’economia europea più verde entro il 2030.
“Attualmente stiamo combattendo l’epidemia di coronavirus, ma non dobbiamo perdere di vista i nostri obiettivi di sostenibilità a lungo termine, tra cui quello di rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050”, ha detto Valdis Dombrovskis, vice-presidente esecutivo della Commissione Europea responsabile dell’economia.
“La creazione di un’economia più sostenibile e resiliente sarà un punto chiave della fase di ripresa e la Strategia di Finanza Sostenibile Rinnovata sarà essenziale per mobilitare il capitale di cui abbiamo tanto bisogno”, ha affermato in un comunicato.
La rinnovata strategia mirerà a dare impulso agli investimenti verdi integrando pienamente “i rischi climatici e ambientali nel sistema finanziario”, ha indicato la Commissione, affermando di voler adottare il piano di finanza verde aggiornato nella seconda metà del 2020.
E mentre tutta l’attenzione si concentra giustamente sulla pandemia, gli obiettivi climatici e ambientali a lungo termine dell’Unione europea rimangono attuali come prima della crisi, afferma l’esecutivo dell’UE.
“L’epidemia di coronavirus in corso evidenzia la necessità critica di rafforzare la sostenibilità e la resilienza delle nostre economie in futuro”, ha dichiarato la Commissione.
In un vertice del 26 marzo, i leader dell’UE hanno chiesto all’esecutivo dell’UE di iniziare a preparare “un piano di ripresa globale” che integri anche le transizioni verdi e digitali.
Il capo dell’Unione Europea per il clima, Frans Timmermans, si è impegnato a “lavorare per una ripresa verde”, citando le fonti di energia pulita come un ruolo cruciale da svolgere nella transizione.
La strategia si baserà su iniziative precedenti, come il Piano d’azione della Commissione per il finanziamento della crescita sostenibile del 2018 e le relazioni del Gruppo di esperti tecnici sulla finanza sostenibile (TEG), ha detto l’esecutivo dell’UE.
L’E3G, un think tank sul clima, ha affermato che l’importanza della finanza verde non può essere sopravvalutata, aggiungendo che contribuirà a plasmare la ripresa economica dell’Europa sulla scia dell’attuale crisi economica e sanitaria.
“La Strategia di Finanza Sostenibile svolgerà un ruolo importante nel passaggio dell’Europa dalla fase di stabilizzazione a quella di stimolo e di ripresa, assicurando che la ripresa sia verde e sostenibile in linea con la visione delineata nell’ambito dell’European Green Deal”, ha detto Kate Levick, leader del programma di finanza sostenibile all’E3G.
Un aspetto significativo, ha detto, è l’intenzione della Commissione di ampliare il campo di applicazione della finanza verde per andare oltre i confini dell’UE.
La nuova strategia “propone una dimensione globale ambiziosa con un ruolo forte per i meccanismi finanziari esterni dell’Europa”, ha detto Levick.
“L’elemento internazionale del nuovo approccio strategico dell’Europa è accolto con grande favore. L’azione multilaterale è fondamentale per indirizzare i flussi finanziari dove sono necessari e per costruire la resilienza nel sistema finanziario”, ha detto Levick.
La consultazione pubblica è disponibile online qui e resterà aperta fino al 15 luglio 2020.
]]>Gli europei vogliono un’azione reale sul cambiamento climatico e vogliono che l’Europa sia all’avanguardia. Diventare il primo continente al mondo neutrale dal punto di vista climatico è la sfida e l’opportunità più grande dei nostri tempi.
La legge europea sul clima fisserà per la prima volta per legge l’obiettivo di rendere l’UE neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Ciò significa emettere meno anidride carbonica e rimuovere dall’atmosfera l’anidride carbonica emessa. A tal fine è necessario estendere ad altri settori il sistema di scambio delle quote di emissione che già aiuta l’Unione europea a ridurre le emissioni dei settori energetico e industriale. Lo sviluppo di fonti di energia più pulite e di tecnologie verdi ci consentirebbe di produrre, spostare, consumare e vivere in modo più responsabile dal punto di vista ambientale. Ciò significa sviluppare un’economia veramente circolare e proteggere la biodiversità.
Soprattutto, l’accordo europeo Green Deal apre la strada a una transizione giusta e socialmente equa. L’European Green Deal è concepito in modo tale da non lasciare nessun individuo o regione indietro nella grande trasformazione che ci attende.
]]>