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canada – DaDaMoney https://www.dadamoney.com Un aggregatore di contenuti finanziari in formato video rivolto a risparmiatori, banker, promotori, consulenti finanziari e curiosi di finanza. Wed, 18 Dec 2019 11:20:16 +0000 it-IT hourly 1 https://www.dadamoney.com/wp-content/uploads/cropped-dadamoney_logo-32x32.png canada – DaDaMoney https://www.dadamoney.com 32 32 USA CANADA, sotto il segno del business | Euronews https://www.dadamoney.com/?p=25657 Wed, 03 Oct 2018 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/usa-canada-sotto-il-segno-del-business/ All’ultimo minuto USA e Canada hanno trovato un accordo per rilanciare scambi commerciali favorevoli. Dopo gli intenti bellicosi di Trump ecco che trionfa l’inossidabile dio denaro…

Esulta Donald Trump per l’accordo che in Nordamerica sostituisce a breve il NAFTA. Dopo i proclami bellicosi degli ultimi mesi si ritrova la via del dialogo, cioè del business.

Per l’inquilino della Casa Bianca, è stata ristabilita una certa giustizia con un nuovo accordo “basato sul principio di equità e reciprocità” parole così importanti, secondo lui, nel commercio. Sempre secondo il presidente statunitense, l’accordo consentirà di manovrare la bellezza di 1,2 trilioni di scambi commerciali.

Dopo l’okay col Messico, Trump quindi trova la quadra anche per garantirsi a nord una notevole clientela.

Il nuovo Nafta sarà firmato da Trump e dai suoi colleghi messicani e canadesi. Canada e Messico, per evidenti ragioni, sono i due principali partner commerciali degli Stati Uniti. Non bastava garantirsi la partnership del solo Messico.

Riparte quindi una nuova fase di libero scambio in un bacino che va dall’Alaska al Golfo del Messico con un potenziale stellare di profit. Uno scenario che dovrebbe rafforzare ancora di più la borsa statunitense.

Il primo NAFTA, il patto trilaterale con Messico, Canada e Stati Uniti, era stato firmato nel 1994 e aveva liberalizzato il commercio nel Nord America. L’accordo era poi entrato nell’occhio del ciclone al momento dell’elezione di Trump alla Casa Bianca.

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NAFTA. Accordo Usa-Messico sul commercio | Euronews https://www.dadamoney.com/?p=25517 Tue, 28 Aug 2018 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/nafta-accordo-usa-messico-sul-commercio/

Donald Trump annuncia un accordo commerciale con il Messico. Un’intesa che manda in pensione il vecchio ‘Nafta‘, ovvero il North American Free Trade Agreement che coinvolgeva anche il Canada.

In collegamento telefonico con lo Studio Ovale, il presidente del Messico Enrique Pena Nieto si è augurato che Ottawa possa farne parte.

È un ottimo affare – ha detto Trump – È un ottimo affare per entrambe le parti, soprattutto per i lavoratori e per i cittadini di entrambi i Paesi. I nostri agricoltori saranno felici. Ai miei agricoltori dico: avevo promesso che lo avremmo fatto. Il Messico ha promesso che inizierà ad acquistare il maggior numero possibile di prodotti agricoli. Lavoreranno molto su quest’aspetto“.

L’accordo

Il Messico importa dagli Stati Uniti più carne di maiale di qualsiasi altro Paese ed è una delle principali destinazioni del mais a Stelle e a Strisce.

L’accordo prevede che il 75% delle componenti delle auto provengano da Stati Uniti o Messico. Inoltre, il 40-45% della produzione dovrà avvenire in fabbriche dove i lavoratori guadagnano almeno 16 dollari all’ora. Queste novità avranno come conseguenza lo spostamento di una parte della produzione dal Messico agli Stati Uniti.

Trump ha poi detto che gli Stati Uniti potrebbero concordare un accordo commerciale a parte con il Canada. Il presidente chiamerà il primo ministro canadese, Justin Trudeau, per coinvolgere Ottawa nei negoziati “immediatamente”. Altrimenti, gli Stati Uniti metteranno i dazi sulle auto canadesi.

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G7 in Canada. Cosa è successo? | Global Affairs Canada https://www.dadamoney.com/?p=25225 Sun, 10 Jun 2018 22:00:00 +0000 https://www.dadamoney.com/g7-canada-cosa-successo/ Si è concluso nel fine settimana il G7 a Charlevoix, in Quebec, Canada. E’ stato forse il più teso di sempre, con una forte contrapposizione tra l’America di Trump e l’Europa, con il Giappone a fare da mediatore, senza molto successo.

Il G7 canadese è stato, inutile negarlo, un insuccesso. La motivazione è da rintracciarsi probabilmente nell’atteggiamento oltranzista del Presidente americano Donald Trump.

L’antefatto

Si è arrivati a questo importante appuntamento molto prevenuti da entrambi le parti. E non importa chi abbia torto e chi abbia ragione, quel che conta è che, purtroppo, non si sono avuti risultati, se non negativi.

Pochi giorni prima dell’inizio del meeting, l’America ha confermato i dazi commerciali nei confronti dei principali partner industriali, cioè l’Europa, rappresentata da Gran Bretagna, Francia, italia e Germania al meeting, ed al Canada. Tali dazi riguardano acciaio ed alluminio, materiali indispensabili per molti prodotti industriali.

Ovviamente, nell’ottica americana, la cosa serve a cercare di ammorbidire i partner, cercando di ottenere da essi condizioni migliori per l’America, a livello commerciale (o che Trump consideri comunque tali). Con il Canada, la cosa ricade all’interno delle consultazioni in corso per le modifiche del trattato NAFTA, che comprende anche il Messico. Con l’Europa, ad ogni livello, ma i dazi hanno soprattutto lo scopo di mettere all’angolo la Germania, che vanta un grosso surplus commerciale nei confronti degli States, che Trump vuole ridurre in ogni modo.

Cosa è accaduto?

A fronte di questi preamboli, c’erano poche speranze che le cose sarebbero andate bene. Ma, contrariamente a quanto si pensava, alla fine della prima giornata, molto faticosamente, sia il premier italiano Conte, che il presidente francese Macron annunciavano un accordo globale sul commercio, firmato da tutti.

Il giorno dopo, però, è tutto cambiato. La motivazione, secondo l’America, sono state le dichiarazioni del premier canadese Justin Trudeau, che ha definito i dazi americani alla propria nazione “un oltraggio”. A questo punto, l’irascibile presidente americano si è probabilmente offeso e, via Twitter, ha ritirato la firma dell’America dalla comunicazione congiunta. I leader europei, insieme a quelli dell’Unione Europea (Juncker) e del Consiglio Europeo (Tusk), hanno confermato che per loro la dichiarazione finale continua ad essere valida.

Cosa succede adesso?

Chi può dirlo? Trump è partito in anticipo per andare al meeting che avrà il 12 giugno a Singapore col dittatore nordcoreano Kim Jong Un. L’importanza di questo meeting è di gran lunga maggiore di un G7, soprattutto perché potrebbe cambiare lo scenario geopolitico e, di conseguenza, quello economico mondiale.

Probabilmente Trump potrebbe ammorbidirsi con i partner se riuscisse a portare a casa un successo inequivocabile dal meeting a Singapore (un successo riconosciuto da tutti, anche dai media a lui non favorevoli). In caso contrario, la view americana è chiara, e le reazioni degli alleati, mai così ai minimi termini con gli USA, altrettanto chiare. I famosi prospetti di guerra commerciale, di cui tanto si parla, potrebbero essere, purtroppo, una realtà.

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